«Siamo solo un transito verso il Nord Europa»

Mercoledì 23 Luglio 2014
Più che un centro profughi è un porto di mare. Siamo al civico 28 di viale Roma, in pieno centro a Battaglia Terme. Da due mesi e mezzo a questa parte l'appartamento gestito dalla cooperativa sociale Ecofficina - che si trova di fianco alla scuola materna parrocchiale - ospita donne migranti e bambini. I primi arrivi la sera dell'8 maggio: quattro ragazze nigeriane, tutte di vent'anni. Oggi tre sono ancora nella struttura, una se n'è andata. Sono poi giunte nella cittadina termale due siriane con tre bimbi. Hanno lasciato l'alloggio dopo un paio di giorni, probabilmente alla ricerca di parenti nel Nord Europa.
All'inizio di luglio l'annuncio da parte della Prefettura: «Stanno giungendo sedici profughe, preparatevi». Quelle ragazze non sono mai state accompagnate a Battaglia. Un ulteriore arrivo nella notte fra il 17 e il 18 luglio: sei donne e due bambini, tutti dall'Eritrea. Anche loro se ne sono andate dopo due notti. Infine, diciassette migranti giunte domenica mattina alle 4.30. Di queste, cinque hanno preferito continuare il loro viaggio, sempre direzione Nord Europa. Fino a ieri il computo totale parla di tredici migranti (cinque nigeriane, una dall'Eritrea e sette siriane) e due bambini presenti.
«Tutte le giovani che abbiamo accolto hanno dimostrato grande disponibilità e spirito di adattamento - spiega Gaetano Battocchio, vicepresidente della cooperativa Ecofficina - Il loro unico desiderio è mettersi al più presto in contatto con parenti e amici che, nella maggior parte dei casi, stanno in altre località europee. A questo proposito mi preme sottolineare che quasi nessuna è partita senza avere una mèta precisa».
«Spesso sono molto provate dal viaggio. Tutti attraversano il mar Mediterraneo con imbarcazioni di fortuna. Alcune ci hanno raccontato di essere vive per miracolo». Le tre migranti della «prima ora» hanno frequentato un corso di italiano promosso dall'Istituto comprensivo di Battaglia. Durante il giorno si occupano delle pulizie di casa, preparano da mangiare e, nel tempo libero, escono per fare quattro passi. La capienza massima dello stabile è di venticinque posti letto: nei prossimi giorni non sono esclusi ulteriori arrivi.
«Mi sento di ringraziare in modo particolare tutti gli enti coinvolti nel programma di accoglienza. Fino ad ora la macchina ha funzionato in maniera impeccabile». Nei giorni scorsi ci sono stati dei cittadini che hanno manifestato tutto il loro disappunto in merito all'accoglienza sul gruppo facebook «Sei di Battaglia seà». Da parte sua il sindaco Massimo Momolo mette a tacere ogni polemica: «Abbiamo il dovere morale di ospitare chi fugge da una guerra. Vedere i migranti in televisione è un conto; ma averli nel proprio paese è motivo di grandissima emozione. Ho letto nei loro occhi il dramma umano che hanno dovuto subire. Dare loro un posto dove poter dormire è il minimo che possiamo fare».

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