Si allungano i tempi per il cantiere

Martedì 4 Agosto 2015
Riunione fiume ieri pomeriggio per il consiglio di amministrazione di Fiera Immobiliare spa. Dopo l'entusiasmo di venerdì scorso per la posa della prima pietra del centro congressi, i soci pubblici - presenti il sindaco Massimo Bitonci, il presidente della Camera di Commercio Fernando Zilio e il presidente dell'Immobiliare Massimiliano Pellizzari - hanno dovuto fare i conti con la dura realtà della burocrazia. Il via libera ai lavori infatti potrebbe essere tutt'altro che vicino. Il motivo? L'impresa Vittadello non ha ancora messo nero su bianco il progetto definitivo che dovrà contemplare, per forza di cose, non solo le sale dedicate ai convegni, ma anche un auditorium. Il progetto però non sarà ancora sufficiente per far partire i lavori. L'elaborato dovrà infatti prima essere approvato dal Cda dell'immobiliare, per poi essere trasformato nel progetto esecutivo. Solo allora il cantiere potrà essere aperto.
I più pessimisti calcolano che, per vedere gli operai al lavoro, nell'area che attualmente ospita il palazzo delle Nazioni, sarà necesario attendere ancora qualche mese. Proprio per quello ieri pomeriggio, durante la lunga riunione, tanto Zilio, quanto Bitonci, avrebbero concordato sulla necessità di fare pressing nei confronti della Vittadello. In altre sedi però, l'azienda avrebbe fatto presente che da più di un anno è pronta a partire con i lavori e che eventuali ritardi per l'apertura dei cantieri non sono certo imputabili alla sua condotta.
Altra incognita che grava sul progetto: con l'aggiunta, non prevista, della sala da musica, sarà possibile mantenere i costi complessivi dell'opera a 19,5 milioni di euro, ovvero la cifra con cui la Vittadello si è aggiudicata l'appalto? Il cda dell'Immobiliare deve poi fare i conti con le nuove disposizioni del governo che prevedono che le società pubbliche che per quattro anni consecutivi presentino bilanci in rosso, debbano essere liquidate e questo potrebbe essere un problema. In virtù dell'accordo stipulato 10 anni fa con i francesi, il canone d'affitto che percepisce l'immobiliare da Padova Fiere, è leggermente inferiore alle spese sostenute per il pagamento dei mutui in carico alla società e questo crea uno sbilanciamento preoccupante. Sbilanciamento a cui contribuisce, anche e in piccola parte, lo sconto - circa 20mila euro all'anno - che il Comune ha concesso a Padova Fiere spa per il venir meno dell'area di palazzo Delle Nazioni dove verrà realizzato il centro congressi.
Insomma, le incognite che gravano sul progetto sono ancora molte. Quella principale riguarda la futura gestione centro congressi. Se infatti la struttura non sará in grado di ospitare eventi per almeno 150 giorni all'anno, il rischio è che l'operazione si riveli antieconomica. Esattamente l'esatto contrario di quello che serve alla città.

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