Saia: «Puliremo la città controllando ogni stabile»

Domenica 29 Marzo 2015
(M.G.) «L'ordinanza del sindaco è il frutto di un lavoro di mesi, condotto in collaborazione con la magistratura e l'Unità locale sanitaria in sintonia con l'amministratore del condominio. Un lavoro di fino che continuerà con verifiche in tutti gli stabili in condizioni di degrado, grazie alla squadra investigativa. Certo se Zanonato invece di appropriarsi dei meriti di aver liberato via Anelli spalmando tutti i clandestini residenti sugli appartamenti Ater ne avesse espulsi almeno metà, ora staremmo neglio». L'assessore alla Sicurezza Maurizio Saia non le manda a dire.
«Ma adesso ci siamo noi e non vogliamo lasciare il territorio in mano ai delinquenti, con condomini dove le famiglie perbene vivono come se fossero nelle giungla. Per questo non lasceremo a stranieri e nemmeno a italiani che pensano di affittare in nero gli appartamenti a chiunque, la possibilità di rovinare questa città. Chiediamo anche ai padovani che partecipino ai nostri sforzi, Non si affitta ai delinquenti. E alla Moretti dico: con che coraggio viene a parlarci di sicurezza quando il 2 aprile entrerà in vigore il decreto legislativo che permette di sputare addosso o malmenare un agente facendola franca se questo accade per la prima volta? Per lesioni non gravi non si è più punibili, una vergogna».
Saia risponde anche all'attacco del Partito democratico sulla sicurezza. «Il Pd ha governato la città per 20 anni e, fino al nostro insediamento, ha negato che a Padova esistesse un problema legato al degrado e all'insicurezza. Oggi si contraddice, spiega che nulla è cambiato e ci rimprovera di non aver risolto, in pochi mesi, i disastri di cui è responsabile. Chi ha realizzato il campo nomadi di via Longhin? Chi ha tollerato il campo nomadi di via Bassette ed è stato acclamato dal capo clan di quell'insediamento, che ha chiamato suo figlio Flavio, per riconoscenza? Chi ha commesso errori, anche sul piano urbanistico, svuotando il centro storico e regalando interi quartieri alla criminalità? Le stesse persone che oggi ci attaccano a mezzo stampa, per sostenere la campagna elettorale di Alessandra Moretti – prosegue Saia – la nostra coerenza invece è nota».

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