Rivenditore d'auto si spara in cimitero

Venerdì 25 Aprile 2014
É partito da casa con la pistola in tasca per andare al cimitero Maggiore. Ha raggiunto la tomba di famiglia, dove è sepolto il padre Ugo, e si è sparato un colpo alla tempia destra. Così, ieri mattina intorno alle 10.50, ha tentato di togliersi la vita Dario Bormioli di 71 anni titolare dell'omonima rivendita di auto, una volta storico concessionario Alfa Romeo. Un imprenditore molto conosciuto in città. Ha premuto il grilletto della sua Smith & Wesson calibro 38 regolarmente detenuta, ma il proiettile, molto probabilmente a causa del rinculo dell'arma, non gli ha trapassato il cranio, ma si è frantumato in diverse schegge rimanendo conficcato nella testa.
Quando i carabinieri del Nucleo radiomobile sono arrivati al cimitero, hanno trovato Bormioli a terra rantolante e con la pistola ancora in mano. Un militare gliela ha tolta, così da consentire l'immediato intervento dei medici del Suem 118. L'imprenditore è stato trasportato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale civile. Le sue condizioni sono apparse subito disperate. A sera è stato sottoposto a una delicatissima operazione per rimuovere il proiettile.
Sulle cause che lo hanno spinto a tentare di togliersi la vita non si hanno certezze. Bormioli non ha lasciato biglietti di spiegazione e i familiari, sentiti ieri dai carabinieri, non hanno lasciato trapelare nulla di importante. La rivendita di "Alfa Romeo", come tutto il mercato dell'auto, ha avuto una flessione con la crisi, ma da un primo accertamento non così grave da indurre il titolare a pensare di suicidarsi. L'imprenditore forse stava attraversando un periodo di depressione, ma anche in questo caso siamo nel campo delle ipotesi. Un gesto al momento avvolto nel mistero. Una cosa è certa, Dario Bormioli ha voluto rendere partecipe del suo dolore il padre morto Ugo.