Rapina e pesta il titolare di un bar, militare della Ederle evita il processo

Martedì 24 Novembre 2015
(L.I.) Ne ha fatte di tutti i colori, è stato arrestato ma se l'è cavata senza neppure un graffio. I carabinieri sono stati costretti a riconsegnarlo al personale del comando Setaf di Vicenza senza poterlo neppure processare. Caleb Wayne Holloway,ventenne militare americano, ha potuto tornare a casa dopo essere stato trattenuto per alcune ore negli uffici di via Rismondo. È un caso già capitato in passato. Quando si arresta un militare americano di stanza alla Ederle non si può processarlo. Hanno dovuto prenderne atto il pm Maria D'Arpa e il difensore, l'avvocato Silvia Giuriato. Si applica infatti l'articolo 7 del trattato di Londra Nato Sofa che ha stabilito nel 1951 le norme generali sulla presenza di personale Nato nei territori di altri Paesi membri dell'alleanza atlantica. In altre parole il militare può essere processato soltanto nel caso in cui lo stato americano rinunci alla sua giurisdizione. Trattandosi di un rito direttissimo non c'erano nemmeno i tempi di inoltrare la richiesta al comando Setaf. Holloway era stato arrestato domenica sera dopo un parapiglia al Caffè Veneto di via Roma. Aveva bevuto parecchio in compagnia di un altro militare. Poi i due si erano allontanati senza pagare le consumazioni. L'amico avrebbe prelevato un quadro dal bagno del locale. Il titolare dell'esercizio, Daniele Longato, 30 anni, si era lanciato al loro inseguimento. Mentre il complice riusciva a dileguarsi Holloway veniva raggiunto e bloccato dal barista e da due dipendenti. I quattro ingaggiavano una violenta colluttazione. Longato riportava lievi ferite. Nel frattempo arrivavano anche i carabinieri. Il ventenne provava ad opporsi all'arresto. Alla fine veniva condotto via con le accuse di rapina, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità.

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