"Dino", padre generoso al servizio della parrocchia

Martedì 23 Settembre 2014
(V.C.) La notizia dell'atroce morte a Adria di Giuseppe Baldan, 48 anni, originario di Piove di Sacco, si è diffusa tra i residenti della frazione Liettoli di Campolongo Maggiore con l'effetto di una bomba. Liettoli è una piccola realtà abbastanza lontana dal capoluogo veneziano di Campolongo, confinante in gran parte con Piove di Sacco. Liettoli è un luogo veneziano per appartenenza geografica ed amministrativa, ma padovano per tutto il resto. Anche la parrocchia di Liettoli fa parte del Vicariato di Piove di Sacco e di conseguenza della diocesi di Padova. In paese tutti si conoscono.
Ieri pomeriggio la chiesa parrocchiale di San Lorenzo era strapiena per i funerali di una giovane donna del posto, deceduta in seguito ad una grave malattia. Prima della cerimonia funebre, il parroco don Renato Galiazzo ha informato al microfono i presenti della tragedia che aveva appena colpito il paese e la comunità parrocchiale. Nonostante il particolare momento, la notizia della tragica morte di Baldan è così rimbalzato tra tutti i numerosi fedeli. Anche perché Giuseppe Baldan, detto "Dino", era conosciuto proprio per la sua intensa attività svolta nella parrocchia e in particolare in patronato. Non c'era manifestazione organizzata dal parroco alla quale lui non partecipasse con grande laboriosità. Anche la moglie Monica è catechista per i ragazzi della parrocchia e dà una mano anche alle attività del patronato.
«Una coppia stupenda - dice il parroco -. Sono stato nella loro casa per portare il mio conforto alla moglie e ai due figli, ma anche per me, visto che mi sono molto vicini e li conosco bene, non è stato così facile. Con Giuseppe ho perso un valido collaboratore in parrocchia».
A chiunque si chieda in giro, la risposta è sempre la stessa: «Giuseppe era una persona stupenda, uno che non ha mai avuto grilli per la testa, amante della famiglia e gran lavoratore».
La moglie Monica è la figlia minore dei titolari del ristorante "Da Regina" di via Alto Adige a Campolongo Maggiore, dove si reca ancora per dare una mano al banco del bar. Ieri mattina, come tutti gli altri giorni, aveva servito con il solito sorriso centinaia di clienti, ignara di quanto era successo ad Adria.
Fuori della casa di Baldan tante persone e le amichette della figlia 17enne e del figlio di 12.
Anche se originaro di Piove di Sacco, Baldan ha sempre risieduto nella frazione Liettoli, in una bella palazzina di via Veneto. Venerdì pomeriggio aveva effettuato un carico di acido solforoso diluito nell'autocisterna affidatagli dall'azienda. Come sempre per la notte e durante le pause, il mezzo era stato parcheggiato nell'apposito piazzale della ditta a Marano. Lunedì mattina Giuseppe Baldan si era presentato presto in azienda e aveva ritirato il mezzo per la successiva consegna. «Una persona molto brava e assai attenta nel proprio lavoro - dice al telefono Lucio Agostini, direttore dello stabilimento -. La notizia ci ha sconvolti. Baldan era un persona di massimo affidamento e ora siamo in attesa dei riscontri da parte dei tecnici per capire come possa essere successo l'incidente».

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