Profughi: una notte al parcheggio, poi le tende in caserma

Venerdì 3 Luglio 2015
Più che di emergenza, la situazione è di disperazione. Che si aggraverà, e non poco, nelle prossime ore. A Padova, infatti, nel privato-sociale non ci sono più posti per l'accoglienza e quanto si è verificato ieri ne è la dimostrazione lampante: alla fine di una giornata allucinante, con episodi al limite del grottesco, venti nigeriani sono stati collocati, peraltro contro la loro volontà, all'ex caserma Prandina. Ma a questa soluzione, in teoria temporanea, individuata nel pomeriggio dalla Prefettura, si è arrivati dopo una serie di peripezie indicibili, che ha visto impegnati in prima linea anche questura, carabinieri e polizia locale. Nella ricostruzione c'è un giallo e riguarda i numeri. Secondo il Comune, dall'altra sera in giro per Padova ci sono tre pullman e 150 migranti: a questi ultimi fermi in via Longhin secondo il sindaco Massimo Bitonci sarebbe stato dato l'ordine di disperdersi per le strade cittadine. Per la Prefettura e la Questura, invece, i profughi sono solo una ventina, tutti nigeriani, praticamente quelli piazzati nella struttura demaniale di Corso Milano. La prima notizia del pullman con il carico di disperati da poco sbarcati sulle coste italiane si ha alle 19,30 di mercoledì, quando si ferma in via Tommaseo, davanti alle Cucine Popolari di suor Lia: i passeggeri, scortati dalla Questura, scendono e vanno a mangiare, ma la corriera rimane in sosta davanti all'ingresso, occupando un'intera carreggiata. Nel giro di poco tempo il traffico va in tilt, con code fino alla Stanga. Il comandante dei vigili Antonio Paolocci deve spedire i vigili, ma la situazione si sblocca solo nel momento in cui la corriera riparte, destinazione via Longhin, dove rimane parcheggiata per tutta la notte. Alcuni profughi rimangono a bordo a dormire, altri sono stati visti gironzolare nei dintorni. E qui inizia il thriller, perché il sindaco nella nota che riportiamo a fianco, parla anche di altri due automezzi carichi di clandestini che sarebbero stati visti sempre nella stessa strada.
Nel primo pomeriggio di ieri il problema si sposta in via del Plebiscito dove, dopo una serie interminabile di giri alla ricerca di una sistemazione per gli stranieri, una corriera carica di immigrati viene parcheggiata per un bel po' sotto il sole: il motore resta acceso per consentire al climatizzatore di continuare a rinfrescare l'abitacolo.
Intorno alle 16 dalla Prefettura parte l'ordine di aprire l'accesso della Prandina che dà su via Orsini. Arriva un pullman (forse propio quello di via del Plebiscito) di immigrati, i quali, però, una volta a destinazione, non vogliono scendere: la sistemazione non è di loro gradimento e poi vorrebbero proseguire per il nord Europa. Alla fine arrivano tende, bagni chimici e brandine, e quindi si convincono, dopo avere avuto precise rassicurazione che dovranno rimanere lì per poco tempo. Il dottor Alessandro Sallusto, vice capo di gabinetto della Prefettura, è sul posto assieme al vice questore vicario Alessandro Meneghini e all'assessore Saia. E conferma le enormi difficoltà nel reperimento dei posti dove collocare i migranti, a fronte dei continui sbarchi in Sicilia: a Padova in questo momento ce ne sono 800, ma entro oggi ne arriveranno altri 60 e successivamente una cinquantina al giorno. «Questo alla Prandina - assicura lo stesso Sallusto - è un primo ricovero in un sito governativo che ci è stato consegnato dal Ministero dell'Interno. Purtroppo si tratta di una soluzione di emergenza in attesa di reperire i posti nelle strutture di accoglienza. I venti ragazzi nigeriani durante la permanenza alla Prandina saranno controllati dalle forze dell'ordine, anche se sono molto tranquilli. Speriamo di poter garantire a chi arriverà nei prossimi giorni un'accoglienza diversa da questa che siamo stati costretti a improvvisare in fretta e furia nell'ex caserma». «Il Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione del Ministero dell'Interno - ribadisce una nota della Questura - ha disposto ieri il trasferimento di 20 migranti a Padova. Sottoposti ai primi accertamenti sanitari, sono stati identificati e foto segnalati con l'ausilio degli intermediatori culturali. Poi sono stati condotti in un'area messa a disposizione dalla Prefettura in attesa della sistemazione definitiva». Oggi, intanto, è previsto l'arrivo di 60 tra eritrei, somali e siriani che però verranno fotosegnalati subito e messi nella condizione di ripartire immediatamente in treno per il nord Europa, cioè la destinazione definitiva.

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