Prandina, ispezione dei vigili del fuoco

Mercoledì 2 Settembre 2015
Ispezione dei Vigili del Fuoco ieri all'ex Caserma Prandina di via Orsini. Una squadra, infatti, si è recata nella tendopoli che ormai ospita circa 500 ospiti. Si tratta di uno dei controlli richiesti dal sindaco Massimo Bitonci che, la scorsa settimana, aveva richiesto sopralluoghi sullo stato della tendopoli, degli immigrati e degli operatori che vi lavorano, all'Ulss, che ha già certificato come tutto sia in ordine, allo Spisal e all'Arpav. I risultati delle verifiche dei pompieri dovrebbero essere resi noti già oggi nel giorno in cui il Centro di Prima Accoglienza cittadino avrebbe dovuto essere smobilitato. Nè in città, nè in provincia, però, ancora non sono state reperite strutture dove sistemare gli immigrati anche se il tempo stringe. Si sta infatti andando verso l'autunno e gli ospiti dell'ex Prandina non potranno affrontare l'inverno nelle tende. Intanto trascorrono la giornata cercando di far passare il tempo, si riuniscono in gruppetti e si fermano a chiacchierare sulle panchine del Parco Prandina che dà su Corso Milano. E proprio qui nel primo pomeriggio di ieri ha fatto capolino l'assessore Maurizio Saia in uno dei suoi consueti giri di controllo. Tra i tanti giovani, tutti provenienti dall'Africa sub sahariana, anche diverse ragazze, una presenza femminile assente fino ad un paio di settimane fa, ma ora sempre più diffusa. Gli immigrati non vogliono più raccontare come vivono all'interno della tendopoli, dove affermano ci sono molte persone, ma si limitano a rispondere che «cibo, dormire e tutto va bene, molto bene». Solo un ventiduenne, nonostante le proteste dei compagni, vuole parlare per far conoscere la sua storia. «Ringrazio tutti perché mi hanno accolto: sono vivo, non pretendo nulla. Gli Hutu hanno ucciso mio padre, stavano per uccidere anche me. Sono fuggito grazie a un amico. E' difficile: ti imbarchi e davanti hai solo il mare e l'ignoto. La mia famiglia era ricca, ora ho solo la mia vita, ma ringrazio Dio». Anche ai giardini delle Mura di Savonarola ci sono tanti gruppetti, ma i prsenti si limitano a dire «Tutto bene, molto bene». Tra loro un ghanese di 22 anni che invece vuole raccontare. «Non faccio nulla tutto il giorno, ma non mi piace. Io sono un elettricista e vorrei passare il mio tempo lavorando - racconta - al campo giochiamo a calcio, facciamo lezione di italiano, ma il tempo non passa mai. Datemi qualcosa da fare».

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