Pista ciclabile e divieti: la rabbia degli esercenti

Venerdì 28 Novembre 2014
«Abbiamo deciso di non mettere nemmeno le luminarie di Natale, tanto stiamo già morendo». È l'amaro commento di Giuseppe, titolare del Caffè Facciolati, posto sull'omonima via, uno dei commercianti e dei residenti che da mesi protestano contro l'eliminazione di 35 posti auto, il cambio di parte della viabilità della zona e la pista ciclabile realizzata nel giugno scorso che sta creando loro continui danni. «Ho 23 anni, ho investito per il mio futuro rilevando il bar, il primo che si incontra sulla via arrivando da Voltabarozzo, ma da quando hanno reso a senso unico via della Scola e hanno creato la ciclabile ho perso il 60% del lavoro - afferma Giuseppe - Dicono largo ai giovani, ma ormai lavoro solo per pagare tasse e se la situazione non cambia dovrò chiudere. La pista è un disastro, tanti soldi buttati». È un coro unanime quello dei commercianti che lamentano come i clienti che escono dai negozi spesso vengano investiti dalle biciclette, come i pochissimi posti auto siano accaparrati dai residenti ai quali con il cambio di viabilità è impedito di parcheggiare sotto casa sulle numerose traverse di via Facciolati, di quanto la strada si sia ristretta tanto che quando si incrociano 2 autobus uno deve fermarsi, delle difficoltà che hanno le ambulanze ad arrivare al Sant'Antonio restando imbottigliate nel traffico. «Chiediamo il ripristino dei parcheggi da via Favero a via Fanzago sul lato destro in direzione Voltabarozzo - dice Sandro Vangelista dell'agenzia pratiche auto che ha fondato il Comitato Facciolati -. Abbiamo fatto raccolte di firme, lettere e da luglio ogni mese scriviamo al sindaco Bitonci che è anche venuto a fare un sopralluogo con gli assessori Mosco e Grigoletto, ma non abbiamo risposte. La pista poi è delimitata da una sola riga a terra, parte corre sul marciapiede e spesso le bici investono i pedoni. Serve una soluzione veloce». Arrabbiato anche Gianluca Mettiodoro titolare di un'argenteria: «Due negozi hanno già chiuso e se la situazione non migliora tra qualche mese chiudo anch'io. La zona è già depressa a differenza del primo tratto di via Facciolati, con la ciclabile la situazione è precipitata, alcune vie laterali sono congestionate in altre c'è il divieto. Vogliamo una risposta». Non va meglio all'officina Naddeo che ora ha difficoltà anche a sistemare le auto dei clienti: il lavoro è calato e ha rimediato anche delle multe dalla polizia locale.«Siamo messi malissimo, le persone non sanno dove lasciare l'auto - aggiunge Francesco Maniero Discoshop - due clienti che uscivano sono stati investiti, chi fa le consegne molla il camion in strada bloccando il traffico ma non ci sono altre soluzioni». La merceria di Giancarlo Pancheri da settant'anni serve il quartiere. «La ciclabile è un disastro, i ciclisti poi corrono ovunque senza preoccuparsi dei pedoni, dopo 70 anni ci mettono in condizioni di chiudere - spiega il titolare - spesso i clienti girano il quartiere ma poi se ne vanno non sapendo dove lasciare l'auto. Oltretutto questo è anche un tratto poco illuminato e la sera diventa difficile. Stanno per arrivare nuove tasse ma in queste condizioni la voglia è di non pagarle».

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