Pericoli per cervello, arterie e modi comportamentali

Venerdì 28 Novembre 2014
(F.Capp.) Forte irritabilità, tremori, rigidità muscolare, sonnolenza, iperattività o, in alcuni casi, stanchezza eccessiva fino a disabilità permanente, deficit alla vista o all'udito. Sono i pesanti rischi cui una madre cocainomane in gravidanza sottopone il proprio bambino, rischi che permangono una volta nato e che si possono manifestare in tutta la loro pericolosità anche a distanza di molto tempo. La cocaina è in grado di provocare problemi rilevanti anche a carico del sistema nervoso centrale che potrebbero passare inosservati fino a quando il bambino non sarà più grande. Tra questi, ritardi nell'apprendimento, disturbi comportamentali e del linguaggio. Una volta in età scolare questi bambini potrebbero poi avere maggiori necessità di sostegno scolastico. Ma è parimenti pericolo esporre un bebè appena nato alla cocaina, anche se la madre giura di non averne fatto uso durante i nove mesi di gestazione. «È devastante per un neonato essere a contatto con droghe - spiega il pediatra padovano Giuseppe Giancola del direttivo Fimp (Federazione italiana medici pediatri) -, sia durante l'età fetale che durante l'età neonatale. Il bimbo ha una capacità pazzesca di assorbire le cose esterne e quindi di averne modificata l'epigenetica, cioè tutto quello che sta attorno al gene. A rischio sono il cervello, le arterie, ed è ovvio che ci saranno in lui delle conseguenze, anche comportamentali. Può essere contaminato con le mani sporche con il succhiotto o il biberon».

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