Padova ovest, 540mila metri Oppure il sito attuale, 200mila

Venerdì 22 Agosto 2014
(M.G.) Il punto fondamentale per il destino del nuovo ospedale è fissato in un comunicato stampa della Regione targato Venezia 27 marzo 2012. In quella nota si informava che le tre commissioni tecniche istituite per definire i vari aspetti del nuovo ospedale di Padova, prima di tutto quello dell'area, "hanno indicato come la più idonea quella denominata Padova ovest rispetto all'altra ipotesi sul tappeto, Brusegana-Ospedale Colli". Si chiudeva così una vicenda molto politica intorno all'argomento. La presidente della Provincia, Barbara Degani, aveva infatti offerto gratuitamente gli spazi dell'ex ospedale psichiatrico ai Colli per farci la nuova struttura asserendo che almeno si sarebbero risparmiati i tempi e i costi degli espropri (circa 30 milioni di euro all'epoca).
Non era sola la presidente nella sua azione. Perché sia Forza Italia che la Lega, dal 2009, avevano sempre parteggiato per la zona aeroporto-curva Boston-Colli, rifiutando Padova ovest. Lo si legge nel programma della Lega per le elezioni comunali del 2009, dove l'area scelta da Zanonato viene considerata "non idonea". Quindi la posizione del partito era chiara. Fu poi Zaia, a quanto pare in una riunione politica del Carroccio all'inizio del 2011, a far accettare l'idea di Padova ovest.
Dell'Aeroporto Allegri si parlò nell'aprile del 2011. La Provincia e il centrodestra comunale puntavano a produrre un accordo di programma che consentisse di liberare gli spazi della Difesa per difenderlo dalla speculazione. Ma la vera battaglia fra le aree è sempre stata tra Padova ovest (540mila metri quadrati) e la zona dietro l'ex ospedale psichiatrico ai Colli (350mila metri quadrati). La Commissione tecnica regionale decise che a Brusegana si sarebbe rischiato di dover adottare un indice di edificabilità di quasi 6 volte superiore rispetto a Padova ovest. Se infatti l'attuale polo ospedaliero di via Giustiniani risulta avere un indice di edificabilità pari a 4,6 metri cubi per metro quadro, a Brusegana si poteva arrivare addirittura a 6,4, mentre a ridosso dell'Euganeo ci si fermava ad appena 1,5 mc/mq.
Sullo sfondo c'è sempre stata, ma defilata, l'area di Legnaro sostenuta dall'Università. Un'area di 50 ettari tra il comune e quello di Polverara, tutta di privati e il terreno attualmente utilizzato come azienda sperimentale della facoltà di Agraria. Ma lo stesso sindaco Giovanni Bettini ha sempre messo le mani avanti. «Non abbiamo né strade né infrastrutture in grado di sostenere il traffico». Nemmeno quello diretto ai cantieri.
Per il momento però quella su cui punta il Comune è quella dell'attuale sito (200mila metri quadrati), attorno a via Giustiniani dove si trovano almeno una ventina di edifici. Il nuovo ospedale nascerebbe dalla parte est, con l'ospedale della mamma e del bambino da 400 posti letto nella zona dove si trova oggi l'obitorio e accanto, nella zona della clinica neurologica e della pneumologia quello maggiore ad alta specializzazione, per 800 posti. Dall'altra parte della strada dove oggi c'è il monoblocco, si farebbe un silos.
E fuori città? Albignasego ha declinato, Abano dice di non avere spazi, Limena ce li ha ma è in polemica con il sindaco che non ha contattato l'amministrazione, Montegrotto è per l'ipotesi di Bitonci.

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