Ometto (Ance): «Bastava un colpo di telefono»

Venerdì 19 Settembre 2014
(L.I.) Ironia della sorte, il fallimento dichiarato nullo campeggia tuttora sul portale del Tribunale di Padova. È incredibile come non si sia ancora provveduto a rimuovere quell'estratto di sentenza dall'elenco delle procedure fallimentari in atto nella nostra provincia. Increduli anche gli addetti ai lavori: «Ci lamentiamo spesso dei tempi biblici di una giustizia lumaca - attacca Luigi Ometto, presidente provinciale Ance, l'associazione dei costruttori - ma stavolta dobbiamo prendercela con un tribunale che ha deciso troppo alla svelta, rovinando ingiustamente un'azienda che nessuno potrà mai risarcire». Ometto critica le procedure di comunicazione del tribunale fallimentare: «Non è possibile segnalare l'avvio di una procedura soltanto via mail quando a noi vengono richieste montagne di marche da bollo. Trovo assurdo che i giudici non abbiano avuto nessun contatto con la società prima di assumere la decisione. Bastava una semplice telefonata per accertare che l'azienda era viva e stava lavorando. Non vorrei essermi trovato nei panni dei signori Furlan quando hanno saputo da un cliente della dichiarazione di fallimento. Ed è vergognoso - rincara la dose il presidente Ance - che sia stato negato l'esercizio provvisorio. Si è inferto un colpo mortale ad un'azienda che stava a galla nonostante una crisi devastante per il nostro settore». Anche Ometto teme che "Finalmentecasa" non sia nelle condizioni di poter ripartire: «Operiamo in un comparto tartassato e bistrattato come se fossimo tutti coinvolti nelle vicende Mose ed Expo 2015. Lavoriamo con appalti da fame, in cui contano soltanto sconti e ribassi. Chi sopravvive è bravo».

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