Ogni anno si registrano settanta casi

Venerdì 4 Settembre 2015
Sono circa una settantina all'anno i casi di tubercolosi che si presentano all'attenzione dei medici del reparto di Malattie infettive e tropicali dell'Azienda ospedaliera di Padova. Una patologia tutt'altro che scomparsa, la tbc: sindrome contagiosa, si trasmette per via aerea mediante un batterio, il Mycobacterium tuberculosis. Il contagio può avvenire da un individuo malato, tramite saliva, starnuto o colpo di tosse. Per trasmettere l'infezione bastano pochissimi bacilli anche se non necessariamente tutte le persone contagiate dai batteri della tbc si ammalano subito. Il sistema immunitario, infatti, può far fronte all'infezione e il batterio può rimanere quiescente per anni, pronto a sviluppare la malattia al primo abbassamento delle difese. Si calcola che solo il 10-15% delle persone infettate dal batterio sviluppa la patologia nel corso della sua vita. Un individuo malato, però, se non è sottoposto a cure adeguate può infettare, nell'arco di un anno, una media di 10-15 persone. Nonostante sia una malattia prevenibile e curabile, la tbc costituisce oggi una delle emergenze sanitarie più drammatiche, tanto da essere stata dichiarata emergenza globale nel 1993 dall'Oms per l'enorme carico sanitario, economico e sociale che la accompagna. I sintomi della tubercolosi sono tosse, perdita di peso, dolore toracico, febbre e sudorazioni. Nel tempo, la tosse può essere accompagnata da presenza di sangue nell'espettorato. Il test più utilizzato per evidenziare l'infezione tubercolare è quello di Mantoux, che si esegue inoculando nella cute del braccio una sostanza, detta tubercolina.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci