M5S: «È giusto avere molta cautela»

Giovedì 24 Luglio 2014
(Al.Rod.) Lo stop ai profughi lanciato da Bitonci divide la politica padovana. Il primo ad andare all'attacco è il capogruppo del Partito democratico Umberto Zampieri che, in attesa di un collegamento televisivo proprio davanti alla caserma Romagnoli, spara a zero in direzione della giunta leghista: «Bitonci deve smetterla di agitare i problemi senza mai risolverli, di soffiare sul fuoco della paura e poi limitarsi ai proclami». «Se vuole affrontare seriamente la situazione, può fare una cosa sola: alzi il telefono e chiami il ministro degli Interni Angelino Alfano che, se non sbaglio, è il leader del partito a cui fa riferimento l'assessore alla Sicurezza Maurizio Saia».
Zampieri poi respinge al mittente l'accusa secondo cui negli anni scorsi il centrosinistra avrebbe stanziato migliaia di euro in favore degli immigrati: «Anche qui non si va oltre la propaganda. Dicono che abbiamo speso 400 mila euro per l'accoglienza dei minori non accompagnati. Peccato che la precedente amministrazione non abbia fatto altro che applicare una legge dello Stato e un ex senatore questo dovrebbe saperlo». A sorpresa con Bitonci si schiera (anche se con qualche distinguo) il capogruppo del Movimento 5 Stelle Giuliano Altavilla: «Sinceramente non me la sento di gettare la croce sul sindaco. A Padova c'è un grosso problema di sicurezza, di conseguenza è giusto andare con molta cautela». «Io non dico che queste persone non debbano essere aiutate - aggiunge l'esponente grillino - dico però che questo aiuto deve fare i conti con la sicurezza dei padovani e, soprattutto, con il bilancio comunale. Un bilancio che soffre di un'eredità molto pesante lasciata dal centrosinistra».
«In tutti i casi - conclude Altavilla - quello dei profughi è un problema che dev'essere risolto dal governo. Renzi dunque vada in Europa e faccia valere le nostre ragioni. È inaccettabile scaricare tutto sui Comuni. Per questo non me la sento di condannare Bitonci».
Contro il primo cittadino si schiera invece senza se e senza ma Padova 2020. «Noi rappresentiamo la cultura maggioritaria dei padovani - scandisce il portavoce del movimento Nicola Rampazzo - una cultura che crede nella solidarietà, nell'apertura agli altri, nella cooperazione. Proprio per questo - conclude - non possiamo accettare la presa di posizione di Bitonci che va contro all'anima più genuina della nostra città. Una città che è sempre stata aperta e accogliente».

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