L'ultimo saluto al professore Leopoldo Mazzarolli

Sabato 7 Marzo 2015
Una vita vissuta nella fede insieme alla moglie Maria Antonietta, alla quale, separato fisicamente un mese fa, si è riunito, fede trasmessa ai figli per i quali è stato maestro ed esempio di vita.
E di esempi come quello lasciato da Leopoldo Mazzarolli, illustro docente, guida e maestro, appunto, c'è più che mai bisogno, oggi che guide e maestri appaiono fondamentali. In questa sintesi è racchiusa l'omelia che padre Cristiano Cavedon ha tenuto ieri in Santa Maria dei Servi per l'addio, chiesa gremito di familiari, amici, ex colleghi, estimatori di un uomo che, nato trevigiano, a Padova ha dato tanto, oltre che con il magistero universitario, con una presenza intelligente, attiva, a livello amministrativo e culturale.
Non a caso, il rito religioso è stato accompagnato dagli archi dell'Orchestra di Padova e del Vento guidati dal maestro Toso.
Veniva da pensare, nello svolgersi di una liturgia sobria e solenne nello stesso tempo, che ai Servi ieri c'erano il cuore di Padova, e il cuore del Bo. Perché se il feretro non è poi proseguito per il cortile antico dell'Università, non avendo voluto il defunto il rito dell'alzabara, è stato l'ateneo ad andare in chiesa, con il rettore magnifico Giuseppe Zaccaria, e gli ex Muraro e Marchesini, con vecchi colleghi quali Zuccalà e padre Ciman, che ha concelebrato la messa.
C'erano pure rappresentanze del Rotary Club del quale Mazzarolli era stato socio per quasi mezzo secolo, nonché del movimento monarchico. E non a caso, perché questo vecchio cattolico liberale era stato autore, con i colleghi Impallomeni e Gherro del Libro Verdse sul ritorno dei Savoia in Italia.
Le letture della messa erano state scelte dai figli e dai figli e nipoti è stata condotta la "preghiera dei fedeli".
Anche il brano evangelico di Giovanni, dove si legge di Gesù che annuncia ai discepoli di «andare a preparare un posto», era stato scelto non a caso: in considerazione, come sottolineato da padre Cavedon, della dipartita della moglie un mese fa, all'insegna della fede che conduce sempre avanti, perché con la scienza, con la tecnica, si arriva fino a un certo punto, dove ci si ferma. Con la fede invece, no.
Alla fine delle esequie, don Dante, direttore del Cuamm, ha ricordato Mazzarolli, sostenitore e benefattore dell'istituzione padovana dei medici per l'Africa.
Il feretro è poi partito alla volta di Zero Branco per la tumulazione nella tomba di famiglia, dove giacciono fra gli altri il fratello Antonio, già sindaco di Treviso, e la moglie Maria Antonietta.

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