(L.M.) «Il vicecomandante dal quale la donna rumena incinta ha cercato aiuto e che il compagno ha ferito, è uno dei nostri uomini migliori, è istruttore di tiro e fa parte della squadra interventi speciali - afferma l'assessore Maurizio Saia - mentre l'aggressore aveva una sfilza di precedenti penali, è un personaggio pericoloso. Non è l'unico, persino tra chi pratica l'accattonaggio, ci sono persone in grado di creare problemi». Saia ricorda che tra i mendicanti fermati nell'ultimo mese ben tre avevano precedenti importanti. «Una donna era ricercata con mandato di cattura internazionale per riduzione in schiavitù, era a capo di un racket ma contemporaneamente chiedeva l'elemosina, un altro era ricercato per rapina, un terzo per reati vari. Non si tratta di povertà, i veri poveri non sono organizzati e quasi mai sono in strada». L'assessore spiega che in città operano un paio di racket, organizzazioni sulle quali si sta indagando, che quotidianamente mettono in strada chi elemosina e circa quattro volte al giorno passa un incaricato a ritirare il denaro in modo che quando gli agenti arrivano a fermare l'accattone, al massimo gli confiscano una ventina di euro. «Si tratta di persone che guadagnano dai 60 agli 80 euro al giorno chiedendo l'elemosina - continua l'assessore - ci sono posti di Padova che rendono più di altri come ad esempio piazza Duomo dove l'accattonaggio porta nelle tasche di questi professionisti circa un migliaio di euro al mese. In qualche caso vedo cittadini che donano qualche spicciolo a questi mendicanti ma sono cittadini molto più poveri del povero che pensano di aiutare».
(((morbiatol)))
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