Incendi nel Parco: piromane in manette

Mercoledì 2 Settembre 2015
Un cittadino normale, un insospettabile, per due volte ha dato fuoco alla vegetazione all'interno del Parco Colli. Un piromane incensurato di 37 anni residente ad Arquà Petrarca è stato l'incubo di questa torrida estate. Convinto di non essere mai scoperto, continuava serenamente la sua vita. Ma ieri mattina Daniele Crescenzio, padre di due bambine e dipendente del Centro Veneto Servizi, si è trovato gli uomini della Forestale in casa ed è stato ammanettato.
I ROGHI - Il trentasettenne la prima volta ha colpito l'otto agosto intorno alle 20 in via Pajone nel comune di Arquà Petrarca. L'uomo ha afferrato con la mano sinistra un mazzo di erba secca e con l'accendino le ha dato fuoco. Poi l'ha appoggiata sulla vegetazione e le fiamme in un attimo sono divampate. L'incendio ha distrutto 200mq di vegetazione del Parco Colli e i vigili del fuoco hanno dovuto lavorare per tre ore prima di spegnerlo. Crescenzio il giorno dopo, intorno a mezzogiorno, è ritornato in via Pajone e con la stessa tecnica ha dato fuoco a 400mq di boscaglia. Sul posto sono intervenuti i pompieri, la Forestale e la Protezione civile di Albignasego. Le fiamme sono state domate dopo qualche ora.
LE INDAGINI - Il piromane era del tutto ignaro di essere stato ripreso da una telecamera, posizionata dalla Forestale come vedetta contro gli incendi. L'otto agosto è stato ripreso in pieno, tanto che gli investigatori sono riusciti anche a zummare sulla sua polo con il logo del CVS. Mentre il giorno dopo è stato registrato al volante della sua auto, un fuoristrada Ssangyong Korando di colore nero con cui nell'arco di dieci minuti ha effettuato due passaggi prima che il fuoco si propagasse. Sono così scattate le indagini della Forestale coordinate dal commissario capo Federico Corrado sotto la super visione del comandante della sezione provinciale Daniela Famiglietti.
L'ARRESTO - Daniele Crescenzio è stato accusato del reato di incendio boschivo doloso e il Gip Cristina Cavaggion, su richiesta del pm Federica Baccaglini, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti. Gli uomini della Forestale, ieri mattina, si sono presentati nella villetta di via Montà Piccola ad Arquà Petrarca dove il 37enne vive con i genitori. In un primo momento l'uomo ha negato di avere appiccato i roghi, poi quando gli hanno detto che è stato scoperto dalle telecamere si è chiuso nel silenzio.
IL MOVENTE - Non c'è un apparente motivo per il quale Crescenzio si sia trasformato in un piromane. Gli stessi forestali durante le indagini hanno raccolto solo buoni giudizi nei confronti del dipendente della CVS dalla comunità di Arquà Petrarca. E poi il trentasettenne è risultato essere incensurato. Il suo reato è particolarmente grave anche perchè ha distrutto parte di un'area naturale protetta che è il Parco Colli e rischia fino a dieci anni di carcere. L'unica spiegazione, al momento, è che Crescenzio si ecciti nel vedere l'incendio divampare e poi nell'aspettare l'arrivo dei soccorsi. Il comandante Daniela Famiglietti: «Capire le dinamiche che spingono un uomo a diventare un piromane è molto complesso. Le indagini per ora non hanno portato alla luce un vero movente da parte del fermato».