Dove si può fare un giretto in canoa, invece del solito canale Bacchiglione? Due anonimi buontemponi hanno pensato che il "laghetto dell'Ikea", quello spuntato a Padova est, fosse lo specchio d'acqua giusto per un'esplorazione in anteprima in queste giornate estive. Forse i due non sapevano di introdursi in una proprietà privata, visto che a tutti gli effetti l'area è stata venduta dal Comune di Padova alla Lazzaro Immobiliare srl. Comunque i due sono entrati senza problemi dal varco aperto sotto il ponte Darwin, dove hanno parcheggiato la loro auto, e da lì devono aver calato in acqua la loro imbarcazione.
La navigazione tra la flora e la fauna del laghetto formatosi, da quasi due anni e ormai "naturalizzato", non deve essere durata molto, ma in ogni caso nessuno se ne è accorto, a parte un automobilista che si è fermato per caso per una breve sosta e vedendo la canoa in lontananza ha scattato qualche foto. «Forse il cartello di proprietà privata non è più visibile, ma di sicuro i canoisti non potevano calarsi nel laghetto - commentano seccati i vertici dell'Immobiliare -. Ignoti sono già entrati almeno 4 volte rubando un camion, rame e delle recinzioni, come risulta dalle denunce che abbiamo sporto alle autorità. Si tratta pur sempre di un cantiere: dopo l'estate riprenderanno i lavori di edificazione di un nuovo parco commerciale, come da progetto del 2009».
Per la cronaca l'ingresso sotto il cavalcavia è stato immediatamente chiuso a spese della proprietà con il plauso anche del Comune. «Il cantiere va messo e soprattutto mantenuto in sicurezza affinchè episodi di intrusioni come quella dei canoisti non si ripetano - afferma l'assessore all'Edilizia Privata Fabrizio Boron - non ci sono ancora pervenute comunicazioni riguardo la ripresa della nuova edificazione, ma auspico quanto prima un incontro con la proprietà per sapere come intende procedere visto che stiamo parlando di un'area al momento degradata, ma ben visibile a chi passa dalla porta est della città». Il "lago di Padova" di circa 22.000 metri quadrati con buona pace dei fan dell'omonima pagina Facebook aperta il 23 luglio 2013, dovrebbe quindi sparire una volta per tutte dopo che saranno infisse tutte le palancole e sarà pompata via l'acqua di falda.
La navigazione tra la flora e la fauna del laghetto formatosi, da quasi due anni e ormai "naturalizzato", non deve essere durata molto, ma in ogni caso nessuno se ne è accorto, a parte un automobilista che si è fermato per caso per una breve sosta e vedendo la canoa in lontananza ha scattato qualche foto. «Forse il cartello di proprietà privata non è più visibile, ma di sicuro i canoisti non potevano calarsi nel laghetto - commentano seccati i vertici dell'Immobiliare -. Ignoti sono già entrati almeno 4 volte rubando un camion, rame e delle recinzioni, come risulta dalle denunce che abbiamo sporto alle autorità. Si tratta pur sempre di un cantiere: dopo l'estate riprenderanno i lavori di edificazione di un nuovo parco commerciale, come da progetto del 2009».
Per la cronaca l'ingresso sotto il cavalcavia è stato immediatamente chiuso a spese della proprietà con il plauso anche del Comune. «Il cantiere va messo e soprattutto mantenuto in sicurezza affinchè episodi di intrusioni come quella dei canoisti non si ripetano - afferma l'assessore all'Edilizia Privata Fabrizio Boron - non ci sono ancora pervenute comunicazioni riguardo la ripresa della nuova edificazione, ma auspico quanto prima un incontro con la proprietà per sapere come intende procedere visto che stiamo parlando di un'area al momento degradata, ma ben visibile a chi passa dalla porta est della città». Il "lago di Padova" di circa 22.000 metri quadrati con buona pace dei fan dell'omonima pagina Facebook aperta il 23 luglio 2013, dovrebbe quindi sparire una volta per tutte dopo che saranno infisse tutte le palancole e sarà pompata via l'acqua di falda.
