Il Prefetto: «Gestiremo i profughi anche senza l'aiuto dei Comuni»

Venerdì 25 Luglio 2014
(M.G.) «Stiamo gestendo l'emergenza senza la collaborazione dei Comuni. Nella riunione dell'altro giorno alla Prefettura di Venezia quasi tutti non hanno dato disponibilità per gli alloggi».
Il prefetto Patrizia Impresa cerca di essere il più neutra possibile mentre pronuncia questa frase, al termine di quasi quattro ore di colloquio con il sindaco di Padova Massimo Bitonci, il più oltranzista nel negare qualsiasi coinvolgimento. Ma le sue parole certificano una presa di posizione talmente generalizzata e compatta da aver fatto scattare qualcosa anche nelle stanze del governo per le quali lo sbarco in Veneto di centinaia di profughi sembrava cosa fatta, tanto che si erano individuate tre caserme, due addirittura fra Padova e provincia, come centri di smistamento.
Ora la situazione sembra cambiata...
«Dopo la riunione dell'altro ieri sulla questione delle caserme c'è stato qualche ripensamento, la situazione è in evoluzione, ma credo che in Veneto non sia previsto un arrivo massiccio di persone» rassicura il Prefetto.
Dunque?
«Conoscevamo già l'intenzione dell'amministrazione comunale di non mettere a disposizioni strutture per accogliere i profughi. Sicuramente ci porterà a qualche difficoltà, ma gestiremo la situazione senza di loro con le cooperative e sperando che il bando di gara possa darci un pò di respiro».
Insomma la Prefettura se il flusso si manterrà scarso si può arrangiare?
«Intanto lavoriamo con i privati e gli enti caritativi e diocesani. E attendiamo lunedì l'esito del bando di gara per le strutture di accoglienza lanciato dal ministero alle realtà del territorio». Lo stato ha messo a disposizione 1 milione e 333 mila euro per gestire al massimo 250 posti dal primo agosto a fine dicembre.
Nel frattempo?
«Nel Padovano i profughi attualmente ospitati sono circa ottanta ma ci sarebbe disponibilità per un totale di 150 persone».
Allora non c'è emergenza?
«Se gli arrivi sono alla spicciolata possiamo farcela. Tanto più che il turn over è altissimo. Quasi tutti ripartono subito per altri Paesi europei. Dunque finché gli arrivi saranno assegnati in relazione alle disponibilità indicate dai Prefetti, reggeremo. Ma se dovesse aumentare l'emergenza dovremo trovare soluzioni».
E le questioni locali?
«Domani (stamane ndr) si riunirà un tavolo di coordinamento per il campo nomadi di via Longhin, per pianificare il ripristino delle condizioni ambientali. Per il Centro Cina ci confronteremo con i documenti del Comune per capire se si è trasformato in un centro commerciale. Intanto la Guardia di Finanza lo monitora settimanalmente».

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