Il direttore: «Trasferiti i detenuti della rivolta»

Domenica 25 Gennaio 2015
«Tutti e quattro i detenuti protagonisti della zuffa sono già stati trasferiti. Le grida pro Isis? Una bufala». Il direttore della Casa di Reclusione Due Palazzi, Salvatore Pirruccio, tranquillizza sulla situazione interna del carcere. «Le attività continuano. Oggi (ieri ndr) la nostra squadra gioca con la squadra del S.Precario. Non abbiamo situazioni di pericolo o allarme e dunque non abbiamo sospeso nulla delle nostre attività. Non solo. Il numero di detenuti è addirittura diminuito. Siamo intorno ai 780, dovremmo scendere a 700. La situazione era molto peggio un anno e mezzo fa».
Il direttore farà il punto della situazione alla stampa domani, insieme al Provveditore alle carceri del Triveneto, Enrico Sbriglia. Intanto ieri ha visitato il carcere per rendersi conto della situazione il sindaco di Padova, Massimo Bitonci (nella foto con Pirruccio) insieme all'assessore alla Sicurezza, Maurizio Saia e al capogruppo in consiglio comunale della Lega Nord, Davide Favero.
«Mi sono intrattenuto con alcuni detenuti al quarto piano, nello stesso braccio dove sono scoppiati i disordini. L'impressione che ho avuto è che la situazione in cui vivono sia certamente dignitosa. Il carcere è ben governato, ci sono due detenuti per cella, una condizione umana. E loro stessi mi hanno confermato di non vivere male. È molto importante dare loro occasioni di lavoro dentro il carcere per potergli dare un'occasione di reinserimento».
Dall'altro punto di vista «non può essere nascosto un fatto: il personale agente di Polizia penitenziaria è sotto organico – prosegue – Il Governo deve intervenire, cambiando direzione: depenalizzare reati o scarcerare delinquenti è sbagliato e immorale – insiste Bitonci – Il 50% dei detenuti condannati reclusi al Due Palazzi, come ha confermato questa mattina il direttore Pirruccio, proviene dall'Est Europa o dell'Africa. Invece di mantenere queste persone a spese dei contribuenti, è giunto il momento di rimpatriarle, dopo aver stretto degli accordi con i Paesi di origine. Chiedo ai parlamentari padovani che sostengono il Governo, che finora non si sono visti in via Due Palazzi, di farsi portavoce di questa battaglia di civiltà e rispetto per chi paga le tasse e non trasgredisce la legge».

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