I carabinieri cercano il "video" della tragedia

Sabato 1 Agosto 2015
Un filmato avrebbe ripreso gli ultimi concitati istanti di vita di Mauro Guerra. Dall'inseguimento nelle campagne di Carmignano fino al corpo a corpo con il brigadiere Stefano Sarto e al tragico sparo partito dalla pistola del maresciallo Marco Pegoraro. I carabinieri del Nucleo investigativo di Padova, guidati dal maggiore Danilo Lacerenza, sono a conoscenza dell'esistenza di queste sequenze girate da un telefonino. Sarebbero stati un paio di testimoni a riferirlo agli investigatori. E avrebbero pure fatto il nome di chi ha ripreso la scena. Il diretto interessato, interrogato anch'esso dai carabinieri, ha però escluso di aver registrato immagini utili alle indagini. Gli uomini dell'Arma non sono convinti che dica la verità. E invitano chiunque sia in possesso di informazioni a farsi vivo con gli investigatori di via Rismondo. Perchè sembra incredibile come, di fronte ad un elevato numero di testimonianze, spesso in contrasto tra loro, non sia finora comparso alcun video.
Nell'immediatezza del fatto si era anche diffusa la voce che fosse stato il brigadiere Sarto a freddare Guerra. Steso a terra, e gravemente ferito, avrebbe trovato la forza di estrarre la pistola d'ordinanza e sparare al buttafuori che cercava di scappare. Una ricostruzione fornita da un parente della vittima ai cronisti accorsi sul posto. Anche un amico di Guerra ha dichiarato di aver assistito alla stessa scena. Ebbene, nessun teste sentito dai militari del Nucleo investigativo ha attribuito responsabilità a Sarto. Tanto che il pubblico ministero Fabrizio Suriano, sulla scorta del primo rapporto depositato in Procura, non ha ritenuto di dover iscrivere il sottufficiale del Radiomobile di Este nel registro degli indagati. Chi ha assistito o sostiene di aver visto la scena, non ha fin qui offerto un contributo fondamentale alla ricostruzione della tragedia. Numerose le testimonianze di chi asserisce di aver osservato da lontano il corpo a corpo tra la vittima e il brigadiere e di aver udito gli spari. C'è una deposizione fuori dal coro che sta attirando le attenzioni degli investigatori. È quella di un giovane che ha dichiarato a verbale di aver visto freddare Guerra mentre scappava. Il buttafuori sarebbe stato colpito alle spalle nel tentativo di sfuggire alla cattura. Il teste si limita però a raccontare la circostanza senza attribuire la paternità dello sparo letale a nessuno dei due carabinieri. Dice di non essere in grado di stabilire, dalla distanza a cui si trovava, chi possa aver premuto il grilletto. Agli atti dell'indagine figura comunque la dichiarazione del maresciallo Pegoraro che si è assunto la responsabilità della morte di Guerra.

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