Fra i beni rimasti, in affitto immobili d'oro

Lunedì 1 Settembre 2014
(M.G.) In questo momento non li hanno messi nel Piano delle alienazioni. Ma in fin dei conti Giunta e consiglio provinciale esprimevano la volontà politica degli elettori del territorio. Però la riforma delle Province hanno mandato in pensione sia gli uni che gli altri. Il 12 ottobre il nuovo presidente del nuovo consiglio provinciale sarà votato da assessori, sindaci e consiglieri dei 104 comuni del territorio. E se questi cambiassero orientamento? Se avessero la necessità di alienare altri beni per fare cassa? Oppure se nell'ambito della riorganizzazione delle referenze, la proprietà di certi immobili cambiasse di mano? Qui a fianco troviamo l'elenco di qualche istituzione che si troverebbe seriamente in difficoltà. È stato facile infatti abbattere le Province, meno facile sarà reinventarle, anche perché l'Ente ha la proprietà di edifici che solo in questo elenco superano i 70 milioni di euro. Il caso più eclatante in verità è doppio. Palazzo santo Stefano, oltre che essere stato al sede del consiglio provinciale è tutt'ora la sede della Prefettura e dell'alloggio del Prefetto che pagano un canone annuo. Così come lo paga la Questura, tanto che il ministero dell'Interno fu al centro di un braccio di ferro con la ex Presidente Barbara Degani che con un contratto scaduto nel 1997 voleva farsi pagare di più dei 370 mila euro annui. Ebbene la richiesta di 760mila euro non è stata onorata ma almeno una deguamento c'è stato e il pagamento è costante. Altro gioiello è il palazzo della Caserna Podgora in Prato della Valle, già sede del comando provinciale. Seguono edifici fondamentali per i Vigili del fuoco, il Consorzio Bacchiglione, l'Enaip per il lavoro. Rendono 1 milione mezzo l'anno, soldi che potrebbero fare gola ad altri enti che ne venissero in possesso nell'ambito della riorganizzazione delle "competenze" dell'ente.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci