Estate rovente nei Colli Euganei, registrati dieci roghi in pochi giorni

Mercoledì 2 Settembre 2015
L'estate del 2015 andrà in archivio come uno dei periodi più roventi degli ultimi anni sul versante degli incendi nell'area protetta dei colli Euganei: più di 10 eventi, concentrati in una manciata di giorni, hanno messo letteralmente a ferro e fuoco il comprensorio collinare, costringendo decine di volontari e molte squadre di vigili del fuoco a una presenza costante e a una lunga serie di interventi. La parentesi infuocata è iniziata un mese e mezzo fa. Il 15 luglio si sono verificati infatti almeno tre episodi dolosi fra Arquà e Cinto Euganeo ed era andato distrutto un uliveto di centinaia di metri quadrati in via Marlunghe. Erano state danneggiate decine di piante, azzerando di fatto la produzione dell'azienda agricola proprietaria del fondo. A metà luglio i piromani avevano preso di mira il monte Grande, nel territorio comunale di Teolo. Per alcuni giorni erano stati appiccati piccoli incendi, che fortunatamente non si erano propagati. Poi, il 16 del mese, i soliti ignoti hanno piazzato la zampata: le fiamme hanno aggredito con grande violenza la zona boschiva denominata "Pria grossa" e alla fine è stato devastato un ettaro di bosco a castagno di proprietà provinciale a poca distanza dalla centralina meteo dell'Arpav. In quell'occasione era arrivato sui colli anche un elicottero con il "secchio". Il 25 luglio era toccato a via Bignago, sempre ad Arquà Petrarca: un pensionato stava bruciando sterpaglie e il rogo gli è sfuggito di mano, andando a danneggiare un uliveto. Si tratta dell'unico caso colposo di tutta la stagione.
L'8 agosto i vandali erano tornati in azione ancora una volta ad Arquà e Cinto. Duemila metri quadrati di sterpaglie, arbusti e piante di basso fusto erano state carbonizzate in via Pajone, a ridosso della splendida area naturalistica del Sassonegro. Il giorno dopo un fatto molto simile aveva causato danni e paura ancora una volta ad Arquà: si tratta degli eventi che vengono imputati dagli inquirenti a Daniele Crescenzio. Mille metri quadrati di bosco erano stati invece bruciati nello stesso periodo in via Forestana, a poche centinaia di metri dalla frazione di Valnogaredo di Cinto.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci