Due vittime ogni giorno chiedono aiuto al Centro

Mercoledì 25 Novembre 2015
Vittime di violenze fisiche declinate in sberle, pugni, spintoni, controllo ossessivo e dipendenza psicologica, ricatti economici, abusi sessuali, stalking. Il 2015 è stato un anno nero per il gentil sesso: sono ben 676 le donne che dal primo gennaio al 31 ottobre scorso si sono rivolte al Centro Veneto Progetti Donna, associazione di volontariato da venticinque anni attiva a Padova e provincia. Quasi due al giorno. E loro potrebbero essere solo la punta dell'iceberg. Quello che colpisce è che si tratta soprattutto di italiane (463 contro 179 straniere, mentre 44 non hanno dichiarato la loro provenienza), la maggior parte di età compresa tra i 31 e i 50 anni (270) ma non mancano le giovanissime sotto i 20 anni (14) e le over 60 (38). All'inferno scendono occupate e disoccupate in percentuali equivalenti, coniugate e divorziate, nubili e conviventi, separate e vedove. Chi allunga le mani sul corpo o sull'anima è solitamente il marito (253 casi), quindi il compagno (86), l'ex marito (59) e l'ex compagno (60), ma anche parenti, colleghi, amici. Più raro che le donne rimangano vittime di estranei (11). A farla da padrona è dunque la violenza familiare, quella che si consuma entro le mura domestiche: di natura fisica per 348 donne, psicologica per 392, sessuale 37, economica 133, stalking 53, violenza assistita 203, tenuto conto che la stessa persona può essere bersaglio di soprusi di più tipi. Inoltre, in questi dieci mesi di angherie e violazioni 9 signore sono state accolte, cioè messe in protezione, con i loro 11 figli minorenni nelle case di fuga a indirizzo segreto gestite dall'associazione. Il Centro Veneto Progetti Donna (sede in via Tripoli) offre accompagnamento psicologico, legale e ai servizi, orientamento lavorativo, e negli anni ha visto diversificare l'aiuto e aumentare la capillarità nel territorio. «Ad oggi abbiamo convenzioni con le Ulss 15, 16 e 17 - spiega la presidente Marina Bastianello - con i Comuni di Padova, Este, Albignasego, e questo è il risultato di un lavoro di pressione costante con le istituzioni per portare il tema della violenza al femminile in primo piano nell'agenda politica del territorio». Oggi il Centro Veneto e il Comune di Este inaugurano (ore 11, via Vallesina) la nuova sede dello sportello «Donne Deste» mentre a Rubano (auditorium dell'Assunta, ore 17) l'associazione Progetto Donna Oggi, presieduta da Mara Bertini, organizza il convegno «Violenza contro le donne, dalla crisi alla rinascita». Spiega Bertini: «Proponiamo percorsi di autonomia e consapevolezza delle proprie capacità, risorse, talenti e attitudini, rendendo così ciascuna promotrice di un cambiamento possibile della propria vita, superando quelle condizioni di svantaggio che vincolano al perpetuarsi di una relazione violenta». Sempre oggi alle 10 in aula magna al Bo l'Ateneo e l'Istat presentano la seconda indagine sulla sicurezza delle donne. «Come Università abbiamo una naturale, grande attenzione verso tematiche sociali così importanti - commenta il magnifico rettore Rosario Rizzuto - e anche quest'anno vogliamo contribuire nell'opera di sensibilizzazione contro un fenomeno terribile, inaccettabile».

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