Dipendente del Cvs e padre di due bambine

Mercoledì 2 Settembre 2015
Ha il volto di un giovane padre di famiglia il piromane che nelle scorse settimane ha portato la devastazione nei Colli Euganei. Daniele Crescenzio è di fatto il classico insospettabile. Non per niente, non compariva affatto nella lista dei possibili sospettati compilata dalle forze dell'ordine all'indomani dei primi incendi. Cresciuto ad Arquà Petrarca, questo 37enne vi era tornato a vivere di recente, nella casa dei genitori, dopo la separazione dalla moglie. Per un breve periodo aveva vissuto nel territorio delle Terme, con la compagna e due figlie piccole. Il suo matrimonio aveva mostrato qualche incrinatura e così già in passato Crescenzio era tornato per un breve periodo a vivere con i genitori. La coppia aveva poi tentato di ricucire il rapporto e l'uomo era tornato ad abitare sotto il tetto coniugale. Nuove incomprensioni hanno poi portato alla separazione definitiva, in seguito alla quale il 37enne ha deciso di stabilirsi di nuovo dai propri genitori.
Può il dispiacere di un matrimonio fallito portare a compiere ripetutamente atti criminali? È la domanda che ora tutti si pongono ad Arquà Petrarca, dove la famiglia Crescenzio è molto conosciuta e stimata. Non si conoscono infatti altre ombre nella storia del 37enne. Operaio al Centro Veneto Servizi di Monselice, Crescenzio poteva contare sulla solidità di un impiego fisso. I vertici del Centro Veneto Servizi, appresa la notizia dell'arresto del loro dipendente, hanno scelto di mantenere il massimo riserbo e di non rilasciare alcuna dichiarazione. Quel che emerge, però, è che Crescenzio non aveva mai avuto problemi sul posto di lavoro. Né alcuna difficoltà a relazionarsi con i colleghi. A tratti un po' schivo, a chi lo conosce è sempre sembrato una persona posata ed equilibrata. Una persona onesta, di certo lontanissima da qualsiasi azione criminale. La notizia del suo arresto ha quindi sconvolto l'intera comunità di Arquà Petrarca. Il sindaco Luca Callegaro, che è anche il presidente del Parco Colli nel cui territorio sono stati appiccati gli incendi, ammette di non riuscire a capacitarsene.
«Quest'uomo viene da una famiglia sana, da gente onesta e lavoratrice. - commenta incredulo e amareggiato - So che era separato, ma in base a quanto ho appreso non c'erano problemi tali da giustificare azioni tanto scellerate. Non ne aveva motivo. Forse ha agito in un momento di follia, ma è pur vero che non si è trattato di un episodio isolato. Resta il dispiacere per la sua famiglia, che dovrà affrontare tutte le conseguenze di questa storia». Più forte del dispiacere per la gogna a cui sarà sottoposto il suo cittadino, è però l'ira per le azioni che ha compiuto. «All'indomani degli incendi appiccati nel nostro territorio avevo annunciato la linea dura contro chi fosse stato individuato come responsabile. - afferma Callegaro - E ora, coerente con questo ragionamento, dico che è giusto che Crescenzio paghi per aver danneggiato e deturpato i nostri Colli. Anzi, mi auguro che gli venga inflitta una pena esemplare. Certi comportamenti non possono essere tollerati ed è un bene se la pena inflitta a lui oggi servirà come monito per i piromani di domani».

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