Casa squillo, incasso da mille euro al giorno

Sabato 5 Settembre 2015
Casa squillo, incasso da mille euro al giorno
Più o meno mille euro al giorno. Tanto fruttava il giro di prostituzione messo in piedi da una cittadina cinese nella zona di Chiesanuova. A lavorare quasi senza sosta, soprattutto di sera e di notte, due ragazze anche loro cinesi. Il "traffico" era gestito via internet e per telefono dalla maitresse che, una volta fissati gli appuntamenti, "smistava" poi i clienti alle prostitute.
Sono stati alcuni residenti, insospettiti dall'intenso andirivieni, a indirizzare le indagini della Squadra Mobile. Dopo alcuni giorni di appostamenti e pedinamenti gli uomini, guidati dal vice questore aggiunto Giorgio Di Munno, hanno arrestato la cinese Lipig Chen, di 39 anni, con l'accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, essendo le due ragazze senza permesso di soggiorno.
L'attività a luci rosse occupava due appartamenti di un condominio in via Tartaglia 5, in una zona prevalentemente abitata da cittadini stranieri. Al quarto piano la trentanovenne cinese aveva il suo "ufficio". Dopo che i clienti avevano consultato il sito internet con le foto delle ragazze, telefonavano e a questo punto la "manager del sesso" entrava in azione. Le due giovani cinesi, sui trent'anni, occupavano invece un appartamento al terzo piano, di proprietà di un italiano, poi posto sotto sequestro.
Le tariffe delle prestazioni? Variavano da 50 a 150 euro in base alle richieste più o meno spinte dei clienti. Gli agenti hanno scovato diverse ricevute di versamenti, riuscendo a quantificare quanto "rendevano" le due ragazze, arrivate probabilmente da Milano e in grado di parlare solo poche parole di italiano. In una dozzina di giorni una aveva fruttato cinquemila euro, l'altra seimila.
Trasversale ai ceti sociali e quindi molto varia la clientela. Molti dei frequentatori, provenienti anche da fuori Padova, sono stati sentiti dagli investigatori e quasi tutti, com'è ovvio, hanno affermato di essere andati alla casa di appuntamenti per la prima volta. Tra loro operai, agenti di commercio, imprenditori e via elencando.
L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Vartan Giacomelli, non è conclusa. La Squadra Mobile è convinta che la maitresse non sia nuova a questo tipo di attività a Padova. C'è il sospetto che nei mesi scorsi la sua casa a luci rosse si trovasse in un'altra zona popolosa della città. È infatti molto probabile che, proprio per evitare di essere scoperta, abbia spostato anche più volte l'attività.

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