Benato: «Il progetto del sindaco è il migliore» Ferrara: «Stop assurdo»

Martedì 29 Luglio 2014
(F.Capp.) «Mettendo sul piatto della bilancia le diverse soluzioni, comprendendone le modalità e i tempi, credo che il progetto prospettato dal sindaco Bitonci sia il migliore». È ottimista il presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Padova (quasi ottomila iscritti), Maurizio Benato. «Non danneggerebbe il cittadino perchè si inizierebbe a costruire dall'attuale obitorio, passando poi per i palazzi ora dismessi che affacciano su via San Massimo, procedendo quindi per moduli, sgombrando così il sistema murario, riaprendo persino l'Alicorno. Cosa volere di più? In più - commenta Benato - l'area di via Giustiniani, e ragiono ora da padovano e non da medico, continuerebbe a mantenere un suo significato economico, oltre che storico con la presenza del Giustinianeo. A mano a mano che si procederebbe, inoltre, l'ospedale diventerebbe veramente a forte integrazione con l'Università». Questo, grazie alle molteplici strutture di laboratorio già esistenti.
Di opinione diametralmente opposta il presidente della Scuola di Medicina di Padova, Santo Davide Ferrara: «Più che deluso ho ricevuto la conferma di quello che pensavo come estremamente probabile, e cioè che da questo confronto - scontro tra interlocutori istituzionali ne sarebbe derivato un nulla di fatto. Quello che temevo si è avverato, ovvero che Padova - riflette Ferrara - non avrà un nuovo policlinico e questo andrà a detrimento della comunità sia locale che regionale, dei pazienti e i loro familiare, della sanità accademica e ospedaliera tutta. C'è il compiacimento, peraltro, che finalmente si sia arrivati a un chiarimento». La volontà di Bitonci di procedere a eliminare parte del vecchio per costuirci sopra il nuovo? «Non mi convince assolutamente, soprattutto credo che in conclusione non si farà più niente. Andremo avanti mantenendo tutto come prima, ossia - conclude il presidente dell'ex facoltà di Medicina - tentando di mettere le toppe a questa triste realtà, cosa che bloccherà un formidabile volano per tutta la Regione. Perchè non bisogna dimenticare che una sanità d'eccelenza è un meraviglioso strumento di rilancio dell'economia complessiva».
Per Giampietro Giron, già sovrintendente operativo, figura di raccordo tra Azienda ospedaliera e Bo, «ha prevalso la ragionevolezza. Altrimenti, sarebbe stata follia. Se ho una macchina vecchia, prima di andare dal concessionario per comprarmene una nuova devo farmi i conti in tasca, senza dover pagare poi dei pedaggi infiniti, in termini di tempo». L'Ulss 16 con il suo direttore generale Urbano Brazzale, si chiama fuori dalla discussione: «Rimaniamo neutri, di fronte a una soluzione piuttosto che un'altra. La differenza vera la fanno le persone, non i muri».

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