Bagnoli, niente "hub": resta solo la Prandina

Venerdì 28 Agosto 2015
Alla mezzanotte di mercoledì non ci sarà nessun trasloco. I 400 profughi che attualmente sono ospitati nella tendopoli della Prandina, dunque, non saranno trasferiti a Bagnoli. Perché nell'ex base missilistica tutto è rimasto come otto anni fa, al momento della chiusura. Impossibile, quindi, che in poche ore possa essere trasformata in una struttura d'accoglienza. Ed è improbabile che anche successivamente il sito di San Siro possa diventare la sede di un hub provinciale.
A questo punto, quindi, è praticamente certo che all'inizio della prossima settimana la Prandina non verrà sgomberata e che la Prefettura prorogherà la convenzione con la cooperativa Ecofficina che prevede appunto che i migranti destinati a Padova finiscano temporaneamente nel "camping" allestito in via Orsini, in attesa della destinazione finale che è appunto la collocazione in famiglie, o in abitazioni sfitte, messe a disposizione dai proprietari, dove peraltro sono già stati sistemate diverse persone arrivate dall'Africa, soprattutto donne e minori, che hanno la priorità. Il primo accordo era stato siglato il 4 luglio scorso e aveva durata bimestrale, prorogabile per altri due mesi: ora verrà protratto, anche se non si sa ancora di quanto. E comunque continua da parte dell'Ufficio Territoriale del Governo la ricerca finalizzata al reperimento di struttura private nell'ottica di svuotare prima o poi la Prandina. Nel frattempo è tornata a circolare l'ipotesi della caserma Romagnoli, ma pure in questo caso l'allestimento non potrebbe essere fatto dall'oggi al domani.
Intanto l'emergenza-sbarchi non si ferma e anche oggi in città arriverà un nutrito gruppo di africani. Il sindaco Massimo Bitonci fin dall'inizio ha dichiarato l'indisponibilità a collaborare per individuare una soluzione alternativa alla Prandina e quindi il prefetto si sta barcamenando per evitare di lasciare in strada i migranti che il governo destina a Padova. Certo, l'ex caserma di Corso Milano non potrà essere utilizzata ancora a lungo, perché all'arrivo dei primi freddi, e dei temporali, è impensabile che i profughi mangino e dormano sotto le tende.
I trattori visti giorni fa nell'ex base missilistica di Bagnoli, che tanto hanno allarmato i residenti, in realtà erano solo mezzi preposti allo sfalcio che il Demanio Militare, per ora ancora proprietario dell'area, manda di tanto in tanto per pulire e disboscare. Manutenzioni ordinarie e basta, quindi, che nulla hanno a che fare con l'accoglienza dei profughi. Che a San Siro in futuro potrebbero anche arrivare, ma in numeri estremamente contenuti, al massimo un centinaio, rispetto a quelli preventivati.
Il Comune da tempo ha avviato le procedure, oggi molto avanzate, ma che sono ancora al vaglio degli uffici regionali, per acquisire la maggior parte della struttura, mentre alla Prefettura potrebbe spettarne una piccola porzione, dove è possibile che successivamente venga allestita una zona dedicata all'accoglienza temporanea di alcuni migranti. Il terreno misura complessivamente sette ettari e la suddivisione potrebbe essere di 5 e mezzo da affidare all'amministrazione guidata da Roberto Milan, e uno e mezzo andrebbe a Piazza Antenore: uno spazio, quest'ultimo, che potrebbe ospitare al massimo qualche prefabbricato per pochi migranti.
L'amministrazione di Bagnoli nei mesi scorsi si era prodigata e mobilitata in tutte le sedi per entrare in possesso dell'ex base missilistica dove, peraltro nel completo abbandono, ci sono anche una piscina di 25 metri, campi da calcio (addirittura uno con il terreno in sintetico) e da tennis, e le villette singole dove anni fa vivevano gli ufficiali. Un posto incantevole che nei progetti avviati ancora l'anno scorso, verrebbe gestito sì dal Comune di Bagnoli, ma in collaborazione con quelli di Agna, Anguillara e Conselve, e messo a disposizione dell'intero comparto.

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