(L.I.) Attilio Sartor era stato assistito quotidianamente in maniera capillare ed esemplare. Dall'istruttoria dibattimentale non sono emerse responsabilità colpose, neppure sotto il profilo omissivo, a carico del medico e delle cinque infermiere alla sbarra. Tutti assolti perchè il fatto non sussiste. Con formula piena il giudice Beatrice Bergamasco ha scagionato dall'accusa di omicidio colposo il dottor Maurizio Mazzucchi Zanon, 64 anni, padovano, e le infermiere Paola Zuffi, 51 anni, Tanjusa Ivkovic, serba di 44 anni, Emanuela Falabella, 63enne padovana, Nasibe Bici, albanese, 56 anni, e Elena Rusu, 37enne moldava, difesi dagli avvocati Paola Porzio, Franco Monteverde e Cristina Cortese. Il pubblico ministero, il vpo Biancamaria Battista, aveva invece sollecitato la condanna dei sei imputati ad un anno e sei mesi di reclusione ciascuno. Era la vicenda di Attilio Sartor, l'ottantaquattrenne morto per choc settico l'11 agosto 2009 dopo una lunga degenza alla casa di riposo Villa Altichiero. La pubblica accusa aveva sostenuto che l'anziano era stato abbandonato nel letto e poco assistito dal medico curante e dagli infermieri. Malato e diabetico, Attilio Sartor aveva ottenuto soltanto mere medicazioni. Sarebbe stato vittima di un "inadeguato approfondimento clinico diagnostico e incongruo trattamento della lesione necrotica al tallone sinistro". Dalle deposizioni testimoniali e dalla produzione documentale del collegio difensivo è emerso però un quadro ben diverso. I familiari dell'anziano erano stati risarciti oltre un anno fa.
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