«Ti ho amato fin dal primo giorno della mia vita. Lo so che non è

Lunedì 14 Dicembre 2015
«Ti ho amato fin dal primo giorno della mia vita. Lo so che non è facile il ruolo della mamma, ma io ho cercato e ho fatto l'impossibile per farti felice. Non so se a te è bastato tutto quello che ti ho offerto. Ma per me tu sei e resterai sempre la mia cucciola. Io ci sarò sempre per te e con te».
Sono le parole, in queste ore, della mamma della diciasettenne di Trebaseleghe che il 18 novembre scorso si è presentata in ospedale a Camposampiero con una emorragia in corso: poco dopo, il ritrovamento in una piccola buca vicino a casa di un fagottino, pareva un feto, si è poi rivelato una bimba già formata. Un aborto indotto farmacologicamente, la ragazzina potrebbe essere stata aiutata dal fidanzato, S.A., di 18 anni, trevigiana. Ieri il risultato dell'autopsia: almeno una decina di ferite, profonde, da arma da taglio, forse inferte con un coltello, ma potrebbe trattarsi anche di una forbice.
Ma sono toccanti anche le parole che la figlia rivolge alla madre attraverso facebook: «Quando ero piccola fingevo di non ascoltare quel che dicevi sembrava così banale, ho fatto sempre il contrario di quel che hai detto perchè nella vita per capire bisogna sbagliare, ed ho capito già da tempo quanto sei preziosa.Ho preso la mia strada e voglio che tu sia orgogliosa, mi hai dato la vita, mamma grazie per ogni cosa. Grazie mamma, per essere la prima ad aiutarmi. A dirmi che mi ami più della tua stessa vita. A consolarmi quando mi vedi piangere, perché anche se tento di nasconderlo sai che nel profondo sono morta. A fare anche i salti mortali pur di vedermi sorridere. A baciare le mie cicatrici sui polsi. Ad asciugare le mie lacrime con i tuoi baci. A dirmi che va tutto bene, che tutto si risolverà perché siamo una squadra. Ad insegnarmi a mandare a fanculo la gente elegantemente e con rispetto, ma il tutto dentro di me. Grazie mamma, grazie per essere la mia salvezza, la prima donna che ho amato e che amerò per tutta la vita».
Dopo l'aborto, il corpicino è stato sepolto in una piccola buca scavata nel terreno vicino al parco giochi, a circa 300 metri dall'abitazione della 17enne.
Intanto la famiglia della giovane di Trebaseleghe sta facendo i conti con questa terribile vicenda accaduta proprio tra le mura della loro casa, in un tranquillo quartiere residenziale. Secondo quanto riferito dai genitori, nessuno di loro si era accorto che la figlia fosse incinta. Pochi giorni prima del parto i due fidanzatini avevano fatto ricerche via Internet su farmaci in grado di procurare un aborto, medicinali che i due avrebbero poi acquistato in una farmacia di Milano.
La sera del 18 novembre la ragazza, insieme al fidanzato, era arrivata al pronto soccorso dell'ospedale di Camposampiero, accusando dolori addominali ed un'emorragia in atto. Ai medici aveva esibito la tessera sanitaria di un'amica, maggiorenne. La ragazza aveva raccontato di aver avuto poco prima un aborto spontaneo, a pochi mesi di gravidanza. Il suo racconto, però, non aveva convinto i medici che avevano voluto vederci chiaro. Di fronte alle loro domande la ragazza aveva confessato la sua verità: di aver partorito da sola in casa, in bagno, di aver pulito tutto e lavato il feto lasciato in bagno per poi seppellirlo. Tuttavia le visite e gli accertamenti fatti sulla giovane avevano rivelato che le dimensioni dell'utero e la quantità di placenta ancora presente era incompatibile con una gestazione di poche settimane.
E così sono stati informati i carabinieri di Piombino Dese che si sono precipitati all'indirizzo della ragazza, accompagnati dal fidanzato. I genitori sono stati colti di sorpresa, ignorando fino a quel momento cosa fosse accaduto. Del feto però nessuna traccia. A quel punto il fidanzato ha detto di averlo sepolto in un campo lì vicino e ha accompagnato i militari sul posto. Avvolta in una maglione, coperta da pochi centimetri di terra, hanno trovato il cadavere della bambina. I due fidanzatini, come avrebbe confermato la famiglia, si frequentavano dalla metà di luglio.

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