«Ormai è un sistema, si allertino le istituzioni»

Lunedì 14 Dicembre 2015
«Questa notizia non fa che confermare l'allarme che sto lanciando da anni. Imprenditori collegati alla criminalità nel Sud Italia investono in Veneto e a Padova. Non sono casi isolati, quelli sono finiti 6-7 anni fa. Questa situazione deve allertate le istituzioni perché è diventato sistema il fatto che si investano capitali per fare profitti o per ripulire il denaro».
Alessandro Naccarato, deputato del Partito democratico, è impegnato da anni sul fronte delicato della lotta alla criminalità organizzata, con un occhio di attenzione particolare al fenomeno delle infiltrazioni in Veneto. È componente della Commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi ed ha presentato nell'aprile scorso alla Camera la quarta relazione della Commissione anitmafia.
«È un fatto grave che conferma gli allarmi. Ci sono imprenditori collegati alla criminalità organizzata che entrano nelle imprese del nord ma ci sono anche imprenditori del nord che cercano di collegarsi con le imprese del sud» commenta. In questo caso le aziende dovrebbero però essere inconsapevoli. «Il fatto è che quando uno cerca capitali dovrebbe informarsi sulla loro provenienza e che comunque c'è un rischio. Ma l'importante è che di queste cose si continui a parlare, perché non si può più girarsi dall'altra parte. E si badi bene che siamo a conoscenza di questi fatti ancora e solo per indagini in Italia del sud». Proprio una ventina di giorni fa, Naccarato aveva ricordato come la provincia di Padova abbia il primato del maggior numero di segnalazioni di operazioni finanziarie sospette secondo la Relazione sulla criminalità organizzata in Veneto. Nel 2014 sono state 1.375, a Verona 1.082. Ma non finisce qui, anzi. Padova è la "lavanderia" dei soldi sporchi campo d'azione di Mafia Camorra e 'Ndrangheta, oppure attende al varco gli imprenditori che fanno il passo più lungo dela gamba, rilevano la ditta spolpandola dei mezzi e degli immobili oppure ne aprono un'altra all'estero. O ancora comprano un albergo ad Abano, appartamenti in centro oppure partecipano a grandi progetti con enti pubblici. L'importante è entrare in società con la parte sana della società. «La criminalità organizzata ormai è entrata nell'economia legale in modo silenzioso e regolare, tenendo rapporti continuativi con imprenditori locali, professionisti, commercialisti e consulenti».

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