«Mi ha salutata: andava al battesimo della sua nipotina»

Martedì 24 Novembre 2015
Ci sono giochi di bambino nel cortiletto della bifamiliare di via Montegrappa dove Marina Marchioron abitava con il marito e il figlioletto. Accostata al muro c'è anche la sua auto parcheggiata, una Yaris grigio chiaro. Si vede da un paio di particolari che è l'auto di una mamma: un pelouche che pende dallo specchietto retrovisore, il seggiolone installato dietro, per trasportare il figlio.
La casa è chiusa, spenta, come quando si sta fuori un'intera giornata, per un motivo di festa. Infatti domenica c'era stato il battesimo della nipotina, figlia della sorella Laura. Di là della recinzione, le luci sono accese, un cagnolino abbaia e arrivano voci di bimbi. Ci vive la famiglia dei vicini, l'amica di Marina, che per un solo cambio di consonante ha il nome quasi uguale: Marika.
Ha gli occhi rossi di pianto, Marika Zampieri, ed è sconvolta: «L'avevo salutata domenica mattina, era in partenza per la cerimonia della piccola. Poi la terribile notizia, l'ho appresa stamattina (ieri, ndr). Sulle prime ho faticato a realizzare. Incredula, leggevo dei post su facebook con mio marito, ma c'erano troppi dettagli che collimavano: l'età, la marca dell'auto di suo marito, il bambino di 5 anni. Tuttora non riesco a crederci, o meglio: so che Marina ha fatto un incidente, perché ho visto le immagini di quello schianto, ma non so ancora capacitarmi che lei non ci sarà più. Era una persona speciale, disponibile, educata e rispettosa».
Nelle parole commosse di Marika c'è tutta la delicatezza e la stima di una amicizia nata porta a porta e continuata per condivisione di quotidianità: i bambini coetanei che giocavano assieme, gli interessi di due giovani donne che avevano in comune il piacere della cucina e si scambiavano consigli e ricette così, come le erbe aromatiche dell'orto.
«Erano cinque anni che Marina abitava qui accanto a noi - ricorda Marika - e c'è stata affinità da subito, perché era una donna riservata e cordiale, dedita alla famiglia, impegnata con la scuola materna, gande lavoratrice».
Marina Marchioron era dipendente, da 10 anni, del supermercato Prix di Lisiera, frazione di Bolzano Vicentino, a nove chilometri da Gazzo. Anche il direttore del punto vendita, Fabio Gaspari, è sotto choc: «È stato un familiare ad avvertirci telefonicamente dell'accaduto - racconta Gaspari - perché Marina era in ferie per 15 giorni, avrebbe dovuto riprendere servizio lunedì prossimo. Era una dipendente storica del Prix, con grande esperienza, una persona squisita. Aveva mansioni alla cassa e si alternava anche nella sistemazione degli scaffali. Per noi era più di una collega, quasi una di famiglia. Personalmente la conoscevo da tre anni e mezzo, da quando sono arrivato qui». Enrico, un cliente storico del Prix, ricorda: «Io la conoscevo da quando lavorava nella sede di Vicenza. Abbiamo perso una donna e una lavoratrice scrupolosa, sempre gentile con i clienti». «Non sappiamo ancora quando faremo una chiusura per lutto - conclude il direttore Gaspari - Sicuramente andremo tutti alle esequie, ora aspettiamo di conoscere la data del funerale».

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