«Questo posto è una topaia Il prefetto sbaglia a utilizzarlo»

Mercoledì 8 Luglio 2015
(L.M.) «Questo posto è una topaia, mi fa sorridere che l'Ulss dopo l'ispezione l'abbia trovato idoneo ad ospitare la tendopoli». Esordisce così il sindaco Massimo Bitonci che, alle 17,30 è arrivato al presidio di fronte all'ex Prandina andandosene, però, poco prima del nuovo arrivo di immigrati. «Ci saranno anche le tende, avranno installato bagni chimici e docce, ma qual è la condizione che porta a mettere delle persone all'interno di una caserma dismessa, in una tendopoli in centro a Padova in una zona fino a poco fa dimora dei ratti? Credo che le condizioni igienico-sanitarie non ci siano nel modo più assoluto - continua Bitonci -. Capisco che non si può andare contro una scelta fatta dalla Prefettura e da questo Governo. L'opzione della tendopoli padovana grida vendetta, ma questo lo sanno i padovani che ogni giorno supportano l'azione dell'amministrazione e del presidio davanti alla Prandina che doveva diventare il parcheggio della città al servizio dei turisti e dei cittadini. Invece è diventato una tendopoli di clandestini». Il sindaco sottolinea che la posizione della tendopoli non potrà essere sostenuta per tanto tempo, dato che è previsto l'arrivo di 200 migranti. Attacca quindi il Prefetto Patrizia Impresa: «Si è dimostrato non competente nel gestire una problematica di questo tipo e inoltre sta approntando la Prandina escludendo da qualsiasi informazione l'amministrazione cittadina». «Ricordo - ha aggiunto - che Padova ha già il 15,2% di immigrati ai quali si aggiunge il grande numero di clandestini che si aggirano per la città. La percentuale risulta quindi molto più alta e quindi non ne servono altri. Si vede che i parametri di valutazione della Prefettura sono diversi da ciò che effettivamente rappresenta Padova nel Veneto ed in Italia». Proseguirà il presidio ad oltranza, come afferma Bitonci e l'amministrazione continuerà con ogni forma possibile di protesta e azione democratica e pacifica. «Metteremo anche in campo tutti gli atti amministrativi possibili puntualizza il sindaco - e continuerò a ribadire che l'area dell'ex Prandina non è assolutamente adeguata a questo tipo di intervento». Il sindaco fa riferimento di tutto il tema legato alla sicurezza, ai fabbricati pericolanti e il Comune si appresta a effettuare questo tipo di verifiche. Poi il primo cittadino si rivolge nuovamente al Prefetto puntando al tema sicurezza e clandestini che poi si spargono per la città. Ieri mattina infatti mancavano all'appello una parte degli immigrati arrivati con il gruppo di lunedì scorso. «Voglio far sapere a chi rappresenta il governo Renzi sul territorio che ieri (lunedì) sono stato nelle abitazioni delle famiglie che vivono al confine con l'ex Prandina e, tra loro, ci sono diversi anziani - chiude Bitonci -. La situazione non è tranquilla in particolare per la terza età, le donne sole e le famiglie con bambini. Anche ieri si sono visti arrivare nei loro giardini dopo aver scavalcato le recinzioni che dividono la tendopoli dalle case, questi clandestini. C'è chi deve garantire l'ordine pubblico, ma invece non lo fa e la situazione risulta non sicura».

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