«Parlo cinque lingue e ho studiato: 50 colloqui, ma sono senza lavoro»

Domenica 21 Dicembre 2014
(E.F.) La testimonianza di Sanhnaj Sultana, 21 anni, del Bangladesh, è stata scelta come esempio delle difficoltà che un giovane incontra nella ricerca di un impiego. Arrivata in Italia 14 anni fa per ricongiungersi con la famiglia, Sanhanaj si è diplomata nel 2012 al liceo scientifico Fermi, ed è in procinto di laurearsi in Scienze infermieristiche. Subito dopo il diploma ha cercato di darsi da fare per aiutare la madre vedova e i cinque fratelli, mettendosi alla ricerca di un lavoro. Sanhnaj parla italiano, inglese, bengalese, indiano e pakistano. Dopo aver fatto 50 colloqui, e presentati altrettanti curriculum vitae, non è riuscita a trovare un impiego. «Ai colloqui vorrebbero giovani con esperienza, ma come si può avere esperienza se non si riesce a lavorare? Solo l'anno scorso, dopo tanto cercare, ho incontrato una cooperativa sociale che si occupa di intermediazione culturale e linguistica, che mi ha assunta. Ma lo scoglio più duro deve ancora arrivare». Il riferimento è all'impossibilità di partecipare ad un concorso pubblico per lavorare nel settore sanitario: «Vivio qui da quando ero una bambina, non mi sento una straniera, ma la legge dice che lo sono e, come tale, non posso fare il concorso pubblico perché non ho la carta di soggiorno, che viene concessa solo se si ha un determinato reddito. Ma come potrò avere un determinato reddito se non avrò un'occupazione?». Sanhnaj è la prima donna di una famiglia di 45 persone, generazione precedente compresa, ad aver frequentato l'università: «Volevo la mia indipendenza economica, e mia mamma mi ha spronato nel perseguire il mio obiettivo».

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