«Noi, negozianti vittime del crimine ora ci ribelliamo»

Giovedì 27 Novembre 2014
C'è chi, prima di chiudere e tornare a casa dopo una giornata di lavoro, si accerta che fuori dal proprio negozio non ci sia nessun tipo sospetto, e chi ha cercato una collaborazione quotidiana con i colleghi della zona per tenersi informato su possibili movimenti ambigui da parte di individui. A Padova, per tutelarsi e prevenire furti e rapine, e aiutare le forze dell'ordine, i commercianti si sono ingegnati in ogni modo, tanto da riuscire, in alcuni casi, a sventare tentativi di estorsione. Ieri, nell'ambito della Giornata nazionale per la legalità indetta dalla Confcommercio nazionale, i negozianti di Ascom si sono riuniti in piazza Garibaldi, per portare la loro testimonianza.
Del gruppo di commercianti presenti, Luca Callegari è stato quello che ha subito l'episodio più drammatico. Titolare di una gioielleria in via Porciglia, nel gennaio 2012 è stato rapinato e malmenato da un gruppo di quattro uomini. Il giovane commerciante, però, non si è dato per vinto, ha chiamato la polizia e sporto denuncia e, dopo una settimana, i quattro sono stati catturati e la refurtiva recuperata: «È stata un'esperienza allucinante - ha raccontato Luca Callegari - Ero pieno di lividi sul volto e sul collo, ma fortunatamente me la sono cavata in pochi giorni. È stata dura tornare in negozio, ma ho voluto reagire e contrastare la paura».
Alberto Bertin, titolare di un negozio di abbigliamento di Piove di Sacco, invece, ha subito il furto di una giacca a vento di marca, poi ritrovata dalle forze dell'ordine. Oggi fa molta più attenzione a chi entra nel suo negozio: «Mi hanno rubato un capo dalla vetrina, e me ne sono reso conto solo quando il ladro stava scappando - ha dichiarato Bertin - Ora sto molto più attento a chi arriva nel negozio, scambiando informazioni e impressioni con i colleghi». Un'esperienza collaudata da un gruppo di commercianti della zona termale: «Abbiamo messo in atto una catena di avvisi di situazioni di presunto pericolo - ha spiegato Simone Tasinato, commerciante di Abano Terme - Utilizzando i social network, come Facebook, o whatsapp, ci teniamo in contatto costante, segnalando figure poco raccomandabili o sospette. Una volta, fotografando un gruppo di persone che ci sembravano pericolose e mettendole in rete, siamo riusciti a sventare un tentativo di rapina, anche tramite la polizia che è intervenuta immediatamente».
L'Ascom padovana, da parte sua, garantisce il massimo impegno nel chiedere al Governo provvedimenti: «Chiediamo soprattutto la certezza della pena, la sicurezza che i delinquenti restino in carcere a pagare per quello che hanno fatto - ha dichiarato il presidente Patrizio Bertin - Tabaccai e benzinai sono i commercianti più esposti al rischio rapina, e non ne possono più. Serve una risposta chiara e una riforma della magistratura, perché chi delinque deve essere punito davvero».

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