«Noi, in "fuga" dalle bancarelle»

Domenica 25 Gennaio 2015
L'ordigno, rivelatosi poi un messaggio d'amore lasciato alla chiesa di San Clemente nell'ambito di una caccia al tesoro giocabile anche via internet, ha creato preoccupazione e rabbia tra commercianti e cittadini. Per tutta la mattina piazza dei Signori è stata blindata, gli ambulanti allontanati dai loro banchi, il passaggio interdetto a chiunque.
Massimo allarme poco prima delle 11 quando gli artificieri hanno messo in sicurezza la "cosa", creando un boato che ha dato corpo alle ipotesi più nere. Il primo ad accorgersi del tubo di plastica appeso alla grata dell'apertura rasoterra della chiesa è stato il parroco don Mauro, che stava entrando per celebrare la messa. «Ho visto l'oggetto e mi è sembrato un collo di bottiglia, ho pensato fosse stato legato da qualche ragazzo la sera prima, l'ho staccato per gettarlo tra i rifiuti - racconta don Mauro - Gli ambulanti mi hanno subito detto di lasciarlo a terra perché avevano già avvisato la polizia. L'ho posato e sono andato a celebrare la messa. Poi è entrato il comandante dei carabinieri e ci ha fatto uscire dalla porta laterale».
Erano le 8,30 quando gli ambulanti che hanno il banco a pochi passi dalla chiesa si sono accorti del tubo che penzolava dalla grata. «Era una scatola piccola legata col filo, ci siamo accorti che don Mauro l'aveva slegata - racconta Tina - poco dopo sono arrivati polizia, carabinieri, vigili e artificieri. Hanno bloccato tutto». Nonostante il timore per la possibile bomba, le voci parlavano infatti di un tubo caricato con esplosivo e bulloni, ad esplodere è stata la rabbia dei commercianti che hanno dato voce al clima di tensione che si respira in città e alle ipotesi più disparate sulla possibile matrice dell'autore. «Hanno fatto scappare i buoi dalla stalla ora bisognerebbe chiederne conto ad Alfano, ed ho detto tutto» ha sbottato un ambulante tra i cenni di approvazione dei padovani che si assiepavano dietro l'area di sicurezza. «Siamo stanchi: prima la pioggia, poi le manifestazioni. E oggi che c'è il sole ed è sabato, l'unico giorno in cui si lavora davvero abbiamo perso tutta la mattinata».
Tra le bancarelle tanti curiosi e un passaparola che ha trasformato ben presto un tubo di 7 centimetri in una scatola piena di esplosivo. Tanto il nervosismo, con la ricerca di un "colpevole", tenendo conto che l'obbiettivo sembrava essere la chiesa. Una donna si fa portavoce di molti, che annuiscono: «Ormai non si è più sicuri ad uscire nemmeno di giorno. Perché nessuno interviene?».
Il momento di maggiore tensione si è avuto una decina di minuti prima delle 11 quando gli artificieri hanno messo in sicurezza il presunto ordigno. L'operazione fatta con un cannoncino che ha sparato acqua gelata sul tubo ha provocato un boato che è rimbombato sulla piazza. «Stavo studiando da un mio amico che abita qui - racconta Marco - abbiamo sentito un gran botto, sembrava un colpo di pistola ma molto più potente. Ci siamo affacciati al balcone, abbiamo visto gli artificieri e ci siamo detti: c'è una bomba».

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