«No a Padova-tendopoli, mobilitazione senza tregua»

Domenica 5 Luglio 2015
(L.M.) Nessun dietrofront dall'amministrazione comunale. «Siamo pronti ad una mobilitazione pacifica, ma continua. Non permetteremo che Padova si trasformi in una tendopoli per clandestini. Non faremo sconti a nessuno - dice il sindaco Massimo Bitonci - Daremo nomi e cognomi di chi, direttamente e indirettamente, lucra su un'emergenza che non si può scaricare sui cittadini o, con il suo comportamento, è funzionale al progetto suicida del Governo Renzi».
Il primo cittadino ribadisce come l'amministrazione sia al fianco dei residenti di corso Milano e dei familiari dei militari che abitano nel comprensorio della caserma Pradina. «Stiamo ricevendo continue segnalazioni e richieste d'aiuto: la maggior parte dei clandestini che arrivano in città, dopo poche ore, sfugge ai controlli e comincia a girovagare come zombie, importunando chi incontra sul suo cammino - continua Bitonci - L'ex caserma Pradina doveva diventare il parcheggio che avrebbe risolto i problemi di traffico e di accesso al centro. Chi la sta trasformando in una tendopoli, contro il volere della maggioranza dei padovani e senza alcun mandato popolare, ne renderà conto. Con operazioni come questa si massacrano il turismo, il commercio e l'economia della città».
«Siamo sommersi dalle proteste dei cittadini via social, mail e telefono - esordisce l'assessore alla sicurezza e alla polizia locale Maurizio Saia - La situazione è tipicamente italiana, c'è una totale mancanza di rispetto per le istituzioni cittadine non tenute in considerazione dalla Prefettura. Un hub in centro crea disagi a tutti i livelli, compresa la circolazione del traffico. Il viceprefetto, interpellato dopo che abbiamo fermato dei profughi, mi risponde: "Lei non si preoccupi"». E conclude: «Certo che ci preoccupiamo, i cittadini vogliono risposte e chiedono che finisca questa follia».

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