«Mai negli edifici pubblici»

Mercoledì 17 Settembre 2014
(L.M.) «Le dichiarazioni del prefetto di Venezia Domenico Cuttaia, in merito alla possibilità di requisire immobili della pubblica amministrazione per ospitare i profughi in arrivo, hanno dell'incredibile. Trovare una collocazione per i nuovi arrivati è compito del governo e di chi ha voluto l'operazione "Mare Nostrum". I sindaci non hanno responsabilità e non possono privare i cittadini di strutture comunali che dovrebbero accogliere chi ne ha diritto e attende un alloggio da anni in situazione di grave indigenza».
È il commento del sindaco Massimo Bitonci, alle prese con l'arrivo di un'ottantina di profughi a Padova, all'ipotesi formulata dal prefetto del capoluogo laguinare. «La preoccupazione non è tanto per questo centinaio di persone che sono solo la punta dell'iceberg. Dall'inizio dell'anno sono centomila quelli arrivati, persone che devono trovare una collocazione - continua il primo cittadino - Il grande timore di un amministratore, sia di una grande città come Padova che di un Comune di qualsiasi dimensione, è che poi accada che queste persone vengano scaricate sia come costi, che come gestione e responsabilità sul sindaco e sui cittadini».
Bitonci ricorda come sia facili parlare di accoglienza rispetto ai profughi: «È semplice dire accogliamoli, portiamoli qui. L'operazione "Mare Nostrum" che definisco scellerata, costa milioni di euro - sottolinea il sindaco - ma i problemi nascono subito dopo. Si tratta di persone che arrivano da noi ma poi non sono ferme nei centri di accoglienza o nelle strutture in cui vengono ospitate». Spesso i profughi infatti se ne vanno dalle strutture di accoglienza di qualsiasi tipo facendo perdere le loro tracce, come è accaduto anche in città nei giorni scorsi. Cinque ospiti sudanesi sono scappati da "Casa a colori" dove avevano trovato accoglienza: «Si tratta di persone che poi girano per le città - conclude Bitonci - molti poi vengono assorbiti dalla criminalità che li utilizza. Una situazione di questo tipo è molto difficile e soprattutto pericolosa».

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci