«Mai così pochi vaccini, un danno incredibile»

Venerdì 30 Gennaio 2015
(F.Capp) «Parliamoci chiaro e una volta per tutte. I vaccini sono i farmaci più sicuri che esistano, hanno salvato milioni di vite, estinto malattie mortali, sono il presidio migliore che la medicina abbia mai dato all'umanità. È bene ricordarlo, sempre, tanto più durante le epidemie influenzali».
Il professor Giorgio Palù, direttore del Centro di Microbiologia e virologia dell'Azienda ospedaliera universitaria di Padova, benedice le dosi vaccinali, quelle che tanti, troppi padovani, quest'anno hanno snobbato prendendo il virus stagionale sottogamba. E adesso se ne pagano pesantemente le conseguenze, con il triste primato della città veneta che, causa o concausa influenza, ha pagato il tributo più alto in termini di vite umane.
«La mortalità per influenza, che si attesta solitamente sullo 0,1%, non è una novità. Morire da sani è molto difficile ma - osserva Palù, che è anche presidente della Società europea di Virologia - può succedere: complicazioni sono sempre in agguato. Ecco perchè si raccomanda la vaccinanazione a chi ha contemporaneamente altre malattie, siano essi giovani o anziani, e agli over 65 con sistema immunitario fragile. La battaglia è tra uomo e invasore, tra ospite e parassita: se l'ospite non sta bene, il virus può creare seri danni. La vicenda Fluad, poi completamente scagionato, ha creato un danno incredibile, con percentuali di vaccinati tra le più basse di tutti i tempi sia tra i soggetti a rischio che tra quelli meno esposti al pericolo di contrarre il virus. Ed è bene rammentare che, oltre al decesso, l'influenza può causare invalidità, senza contare quanto pesa sui costi sanitari e sul contribuente, una settimana di presidi di cura e di assenza dal lavoro».
Come mai, Report regionale alla mano, i decessi per influenza sono concentrati nel Padovano? Undici, cioè la metà dei ventidue morti verificatisi nell'intero Veneto? Non esiste una territorialità, la spiegazione è più semplice: «All'ospedale di Padova si concentrano i casi più gravi, quelli di pazienti finiti in Ecmo (assistenza respiratoria, ndr). Certo non è che a Padova ci sia un focolaio di patologia. Altra cosa importante: bisogna avere precisa certezza - avverte il professor Palù - della diagnosi virologica, essere in possesso di dati molto approfonditi e particolareggiati che distinguono l'influenza vera e propria da virus parainfluenzali o di altro genere».
Ricerche accurate spesso non vengono compiute perchè costano troppo. «Il dato statistico va valutato nella sua interezza. Così come è fondamentale considerare l'effetto psicologico del venir meno dell'obbligo vaccinale per molte malattie, cosa che - conclude il direttore del Centro di Microbiologia - ha un impatto forte sulla popolazione in termini di suggestione».(((cappellatof)))

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