«Le "lucciole"? Class action contro Renzi»

Martedì 28 Aprile 2015
«Se le prostitute intendono fare una class action, la intentino contro Renzi: se vogliono protestare contro il Governo io sarò insieme a loro perché lo Stato non può sempre nascondere la testa sotto la sabbia. La prostituzione non si può debellare, si deve cancellare l'anacronistica Legge Merlin e regolamentarla». Esordisce così l'assessore Fabrizio Boron in merito all'azione che 21 lucciole hanno avviato contro l'amministrazione per cercare di annullare le sanzioni elevate dalla Polizia Locale per la loro attività di strada.
«Chi sceglie di prostituirsi dovrebbe poterlo fare non in strada, ma in luoghi deputati come accade nel Nord Europa, sotto controllo medico e senza sfruttatori - continua Boron - In questo modo si potrebbe debellare la tratta di esseri umani che porta le donne alla prostituzione e la delinquenza che vive e si alimenta del fenomeno. Inoltre ci sarebbero controlli medici a garanzia delle donne e dei clienti. La prostituzione, cioè, come un lavoro per il quale pagare le tasse. Ma allo Stato non interessa il problema, non interessa lo sfruttamento delle donne che devono essere tutelate regolamentando la prostituzione». In città l'amministrazione, come osserva l'assessore, ha pochi strumenti a disposizione ma cerca di intervenire contrastando il fenomeno, anche con le multe da 500 euro come prevede l'ordinanza firmata dal sindaco Bitonci, sia per combattere lo sfruttamento sia per ripristinare il decoro. «Ribadisco: l'unica soluzione è regolamentare la prostituzione - conclude Boron - tutelare le donne che, sulla strada, sono in costante rischio di subire violenza, sfruttate e a tischio malattie».

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