«La differenza la fa solo la diagnostica: spesso non si eseguono i test perchè costosi»

Venerdì 30 Gennaio 2015
(ab) Metà dei decessi in Veneto registrati tra Padova e provincia. Sembra incredibile, ma i report regionali parlano chiaro.
«Nessun mistero e nessun particolare "accanimento virale" su Padova - dice Ubaldo Lonardi, medico di base, una delle "sentinelle" sanitarie sul territorio -. Si tratta, probabilmente, solo di un problema diagnostico. Mi spiego. Solitamente, la sindrome influenzale si diagnostica con una visita medica da parte del medico di base. La febbre, unita ad almeno un sintomo delle alte vie respiratorie (come il mal di gola, la tosse, un raffreddore) e ad almeno un "sintomo sistemico" (come il mal di testa o dolori muscolari), porta alla diagnosi di influenza. Ma per poter distinguere con certezza l'influenza da altre sindromi parainfluenzali è necessario compiere altri accertamenti diagnostici, ovvero ricercare il virus nella saliva del paziente oppure nelle secrezioni nasali o tonsillari e procedere ai test di laboratorio».
È qui che la "filiera diagnostica" spesso s'interrompe. «Per vari motivi - continua Lonardi -, come la distanza da un centro microbiologico o l'alto costo degli esami, mal sopportato dai privati ma anche dalle strutture pubbliche, estremamente attente ai budget». I test di laboratorio possono essere anche complessi: si va da quelli rapidi (RIDT) ad altri che prevedono l'impiego di colture cellulari o addirittura di colture in uova embrionate di pollo in cellule di rene di cane, o alle ricerche di anticorpi specifici, soprattutto per scopi epidemiologici. Tutti esami che non hanno un impiego di routine.
«Proprio perchè, come dicevo - conclude Lonardi -, sono costosi e a volte con false risposte. Ma anche perchè il trattamento dell'infezione influenzale rimarebbe sostanzialmente identico, con somministrazione di antipiretici, antinfiammatori ed altro».

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