«L'accoglienza? Sì, ma condivisa e capillare»

Sabato 29 Agosto 2015
(Al.Ma.) No ad hub di profughi in piccoli e medi comuni, che non dispongono di servizi adeguati.
È questo uno dei punti di un documento che i primi cittadini di Abano, Bagnoli, Battaglia e Teolo hanno siglato e che presenteranno lunedì in Provincia nella riunione convocata per venire a capo dell'emergenza accoglienza a cui parteciperanno i primi cittadini del padovano. Un documento che vuole essere un punto di partenza di una discussione che porti a una proposta condivisa da presentare al Prefetto. I quattro sindaci però sono anche più diretti, «In caso di direttive che impongano obbligatoriamente l'individuazione di un Hub, lo stesso sia individuato all'interno del capoluogo di provincia». La sola accoglienza possibile. secondo loro, è quella di una distribuzione nei 104 comuni con un limite massimo di un migrante ogni mille residenti. I bandi per la gestione dell'accoglienza, chiedono, prevedano anche servizi di vigilanza, la verifica della condizione di profugo sia completa entro 9 mesi, che vengano fatti accordi per l'impiego dei profughi in lavori socialmente utili, che con fermezza vengano espulsi coloro che non rispettano le norme dell'ordinamento italiano.
I sindaci di Abano, Bagnoli, Battaglia e Teolo si dicono «assolutamente contrari all'attuale gestione del Governo per l'emergenza profughi, alla politica e modalità di insediamento obbligatorio attuata nei territori comunali». A tutti i sindaci i quattro primi cittadini propongono di chiedere un incontro con il ministro dell'Interno per richiedere uno stop all'ulteriore arrivo di migranti visto che la situazione è ormai ingestibile.

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