«Ha squillato il telefono: mamma gridava disperata»

Martedì 28 Aprile 2015
(C.Arc.) «Poco prima delle 2 dell'altra notte mi è arrivata una telefonata sul cellulare. Quando ho visto che era mia madre, vista l'ora, ho subito capito che era successo qualcosa di grave».
A parlare è Simone Scacco, il figlio dell'anziana coppia di imprenditori che per primo è corso a liberarli e a chiamare i soccorritori.
«Papà e mamma sono distrutti. Ho visto nei loro occhi la disperazione e la paura, per la drammatica esperienza che hanno vissuto. Ma almeno stanno bene». «Quando ho sentito mia madre urlare al telefono - ha raccontato - ho pensato di tutto. Mi ha urlato "i ladri, i ladri" e ho capito che qualcuno era entrato a casa nostra».
«I miei genitori mi hanno detto che sono sconvolti - ha proseguito il figlio Simone - lavorano da anni dal mattino alla sera. Tutto si sarebbero aspettati, ma non una rapina,non tanta violenza. Mia madre ha anche dei disturbi fisici, poteva anche morire dallo spavento».
Simone Scacco ha provato a ricostruire i drammatici momenti della rapina: «Mio padre e mia madre mi hanno detto che si erano coricati da circa un'ora. Stavano dormendo, non si sono accorti dell'ingresso dei banditi. Poi quella torcia puntata sugli occhi e la pistola in faccia. Hanno pensato che sarebbero morti. Non hanno reagito, hanno subìto in silenzio quanto stava accadendo». Simone Scacco è convinto che i banditi sapessero esattamente come muoversi: «L'azienda è coperta da videosorveglianza, eppure quei delinquenti sono riusciti a non farsi riprendere. Forse sapevano anche che avrebbero trovato soldi e gioielli. Mi chiedo da quanto tempo stessero seguendo la mia famiglia, e perché hanno colpito proprio noi».
I banditi non si sono fatti scrupoli ad avvelenare i cani: «Quando sono arrivato dai miei genitori ho visto i due Jack Russel e il San Bernardo che stavano vomitando e che si rotolavano sull'erba. Ho subito capito che i banditi gli avevano fatto del male. Il pastore tedesco era chiuso nella cuccia e si è salvato. Il veterinario mi ha detto che farà di tutto per salvare i cani avvelenati. Ho dovuto disinfestare il giardino, c'erano bocconi avvelenati ovunque».
Simone confida ora nella giustizia: «I miei genitori potevano anche morire dallo spavento. È assurdo che ci sia in circolazione gente del genere, cattiva e senza scrupoli. Non sarò tranquillo fino a quando le forze dell'ordine non avranno catturato i banditi».
Sulla possibilità che i malviventi possano essere entrati in passato in azienda come finti clienti, il figlio della coppia rapinata ha commentato: «Siamo conosciuti da migliaia di persone. Da noi vengono tantissimi clienti. È impossibile scoprire se fossero già entrati. Inoltre hanno agito travisati e per identificarli servirà grande professionalità da parte delle forze dell'ordine».
L'attività al caseificio Scacco ieri è proseguita regolarmente. «I mie genitori - ha concluso Simone - appena staranno meglio sono certo che si rimetteranno a lavorare, come fanno da una vita».

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