«È la conferma di come la Camorra agisca in città»

Sabato 31 Gennaio 2015
«Che mafia e camorra abbiano piantato radici nel nostro territorio viene denunciato da tempo. Ma l'operazione dei carabinieri ha evidenziato un altro aspetto, ancor più preoccupante, e cioè che anche a Padova c'è una commistione tra lecito e illecito». Don Gigi Tellatin, per 10 anni coordinatore regionale di Libera, non ha dubbi sul fatto che questo sia il risvolto più inquietante di quanto emerso ieri. «Sarà interessante - dice ancora il sacerdote amico di don Ciotti - vedere gli sviluppi dell'inchiesta: è chiaro che la persona indagata non ha operato da sola, ma supportata dalla cosiddetta "area grigia", cioè da quelle risorse esterne, costituite da imprenditori, professionisti e a volte persino funzionari pubblici, che fanno da contorno alla mafia». «L'eclatante operazione - prosegue Alessandro Naccarato, deputato del Pd, che da anni si occupa di questi temi - testimonia come la Camorra stesse da tempo svolgendo la propria attività nel centro di Padova. Tra i beni sequestrati, infatti, spiccano il palazzo "Onda" situato lungo la tangenziale e addirittura metà della "torre" Belvedere di fronte alla Stazione. In particolare quest'ultimo grattacielo, da sempre oggetto di preoccupazione per le scomode presenze, è la prova di un atteggiamento superficiale da correggere al più presto. Per anni infatti la vicenda del noto palazzo verde è stata derubricata a problema di immigrazione clandestina, cui si aggiungevano talvolta episodi di microcriminalità e spaccio. Questi fattori sono senza dubbio problematici, ma rappresentano solo la punta dell'iceberg. Come confermato dalle indagini dei carabinieri, dietro allo spaccio e all'immigrazione clandestina si nascondono gli interessi e l'attività della criminalità organizzata, che sfrutta ogni anello debole della nostra società per allargare e consolidare i propri traffici. Ed è questo l'approccio sbagliato che occorre modificare e di cui è stata spesso vittima la stessa opinione pubblica. Compreso questo elemento, come hanno fatto carabinieri e magistrati e come dimostrano le operazioni di questi giorni, sarà possibile concentrarsi con più energia sulla lotta alla criminalità organizzata. «Mafia, camorra e n'drangheta - osserva Flavio Zanonato, europarlamentare del Pd - nel nostro territorio non agiscono con il consenso, ma sono molto pericolose perché, disponendo di ingenti capitali, riescono a mettere ko le nostre aziende cioè l'economia pulita, fatta dagli imprenditori che si comportano correttamente». «Chiederò al presidente della Commissione Antimafia di riferire in Parlamento sulla vicenda e sulla vastità del fenomeno del riciclaggio nella nostra regione», annuncia Antonio De Poli, vicesegretario vicario dell'UDC. «A nome dell'amministrazione e di tutti i padovani - ha commentato il sindaco Massimo Bitonci - mi congratulo con l'Arma e con il colonnello Fabiano Salticchioli, per la brillante operazione. Oggi Padova è più sicura. Il merito è di chi lavora in silenzio, supplendo con volontà e coraggio, all'insufficienza dei mezzi talvolta messi a disposizione». «Purtroppo - osserva Claudio Piron, membro del direttivo nazionale di Avviso Pubblico - abbiamo i dati che ci confermano quanto grave sia la situazione anche a Padova: sono 70 le persone che si sono rivolte allo sportello "Sos giustizia" alla Camera di commercio. Le infiltrazioni mafiose e camorristiche sono più diffuse di quello che si pensa, anche perché la difficoltà di reperire risorse in questo momento di crisi costringe le aziende in affanno a ricorrere a questo "servizio finanziario" illecito, che poi le mette definitivamente in ginocchio». «Un plauso alle forze dell'ordine - conclude Elisabetta Casellati, senatrice di Forza Italia - per il prezioso lavoro che stanno svolgendo per tagliare questa sorta di rete criminale che si sta insediando a Padova. Il loro lavoro si traduce in maggiore sicurezza per i cittadini». Un ringraziamento a magistratura e carabinieri è stato fatto anche da Nino Pipitone, consigliere regionale dell'Idv.

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