Volontarie prigioniere servizi segreti in azione per riportarle in Italia

Sabato 23 Agosto 2014
Volontarie prigioniere servizi segreti in azione per riportarle in Italia
ROMA - La prudenza e d'obbligo e non soltanto perché non si può cantar vittoria prima di un risultato, ma soprattutto perché il canale, che l'intelligence e gli investigatori hanno aperto per ottenere la liberazione di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, potrebbe improvvisamente svanire. Il ritorno a casa delle due ragazze, rapite il primo agosto, è legato a un filo sottile, quello che ancora unisce la nostra diplomazia al governo di Bashar al-Assad e, di conseguenza, agli 007 che lavorano al servizio del dittatore siriano. Ma Aleppo, oggi, è un campo di battaglia nel quale si muovono gruppi, fazioni e si consumano tradimenti e presto potrebbe finire in mano ai ribelli. E se il sottosegretario agli Esteri Mario Giro smentisce che le due cooperanti siano in mano all'Isis, il rischio è che possano ancora finirci: il valore simbolico e politico della posta si è alzato, soprattutto dopo la decisione degli Usa e dell'Europa di armare i curdi contro il terrorismo. Chi le ha catturate, sperando in un riscatto, potrebbe anche venderle, sempre che i fondamentalisti non riescano a prendersele d'imperio. Ma se la Farnesina si sbilancia, l'intelligence non esclude del tutto che gli jihadisti possano già tenere prigioniere le due italiane. Una prudenza indispensabile nel momento delle trattative.
Sono i servizi segreti siriani, in contatto con i nostri 007, a trattare. Le due ragazze, rapite nei pressi di Aleppo, sarebbero in mano a un gruppo di balordi. Tra le ipotesi circolate, c'è quella dell'Isis, esclusa dalla Farnesina ma non dagli 007, e quella del Syrian army, il gruppo di militari che ha disertato e dal 2011 combatte Assad. Le italiane sarebbero rimaste nei a nord, ma nella polveriera di Aleppo, che rischia di essere presa dai ribelli, come è successo per Mosul, di gruppi armati che ce ne sono a decine. Anche balordi, disposti a cedere le ragazze per soldi oppure a passarle di mano sotto la minaccia di altre fazioni più forti. Le trattative per la liberazione sono aperte, i servizi siriani avrebbero un contatto ma sono ore difficili e decisive e il destino di Vanessa e Greta è appeso a un filo sottile che anche una banale indiscrezione potrebbe recidere. «Siamo in uno scenario assolutamente fluido - conferma lo 007 - e non possiamo escludere il rischio che la situazione possa precipitare». Al di là delle normali preoccupazioni, un contatto con chi ha ben chiara la situazione sarebbe stato stabilito e una trattativa sarebbe già in corso.
«Il fatto che non siano in mano all'Isis per noi non è una smentita, perché mai avevamo avuto conferme ufficiali che lo fossero: dalla Farnesina l'unica cosa che continuano a ripeterci è che dobbiamo avere tanta pazienza». Così Salvatore Marzullo, padre di Vanessa, replica alle ultime notizie relative alla scomparsa. «Finora quelle che girano sono solo notizie di stampa - ha aggiunto - di ufficiale e sicuro a noi non è stato comunicato nulla».
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