Ue, scontro falchi-colombe sui conti dell'Italia

Sabato 24 Gennaio 2015
BRUXELLES - L'Italia ieri ha inviato alla Commissione le ultime informazioni necessarie per la valutazione dei conti 2015, ma l'ipotesi di uno sforzo aggiuntivo sul deficit è ancora sul tavolo in vista del giudizio definitivo di marzo. «Non c'è ancora consenso nel collegio» su una richiesta di aggiustamento strutturale dello 0,25% del Pil, ha detto una fonte dell'esecutivo comunitario, contraddicendo il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici. Il ministero dell'Economia dice di essere «fiducioso» che saranno riconosciuti gli sforzi dell'Italia. Tuttavia il conflitto interno alla Commissione tra il campo della linea dura, capeggiato dal vicepresidente per l'euro, Valdis Dombrovskis, e quello della flessibilità potrebbe riaccendersi.
La discussione di lunedì all'Eurogruppo sulle linee guida per la flessibilità adottate dalla Commissione potrebbe essere determinanti. Alcuni ministri «diranno che la flessibilità va troppo lontano», prevede una fonte dell'Eurogruppo. La Commissione ha concesso uno sconto ai paesi in recessione o stagnazione, riducendo lo sforzo richiesto allo 0,25%. Inoltre, l'Italia potrebbe beneficiare di due clausole - riforme e investimenti - che consentirebbero di azzerare l'aggiustamento strutturale. Ma serve una richiesta formale alla Commissione e un piano aggiornato di riforme, con un calendario preciso di attuazione.
Le informazioni inviate ieri, invece, serviranno alla Commissione per le nuove previsioni economiche di febbraio, che saranno la base per la decisione di marzo. Nelle prossime settimane, l'esecutivo comunitario invierà a Roma una missione tecnica. Ma sul via libera pesano due incognite: la Commissione stima lo sforzo strutturale italiano allo 0,1%, mentre il mancato rispetto della regola del debito potrebbe spingere il campo della linea dura a chiedere l'avvio di una procedura contro l'Italia.

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