Tosi: «Scelta inaccettabile Mi hanno commissariato»

Martedì 3 Marzo 2015
Tosi: «Scelta inaccettabile Mi hanno commissariato»
«La decisione del Consiglio Federale della Lega è inaccettabile. Ne parlerò giovedì con il Consiglio Nazionale». Flavio Tosi, il segretario non sembra avere la minima intenzione di piegare la testa, incassare il brusco ridimensionamento. Qualcuno dice: è stato asfaltato. Cosa farà? Lascerà la Lega? Si candiderà alle Regionali con una sua lista, pronto a combattere Zaia? A poche ore dal Federale, non ha ancora la risposta: «Mi prendo qualche giorno per valutare il da farsi perchè sono abitutato a ponderare - dice - Non escludo nulla». Una cosa è certa, ha aggiunto Tosi ieri sera in un collegamento ad Antenna 3, «oggi ha vinto via Bellerio, i lombardi, sulla Liga». Giovedì 5 è convocato il Consiglio nazionale della Liga e qualcuno sussurra che Tosi potrebbe chiamare subito alla rivolta il parlamentino veneto per opporsi alle deliberazioni del Federale, aprire un nuovo fronte di guerra, accentuare la parte di vittima sacrificale sull'altare dell'autonomia veneta e "tirarla" il più possibile verso una fuoriuscita dal Carroccio. Si vedrà. Una reazione comunque ci sarà, sempre che il partito lo segua ancora, perchè quanto ha deciso democraticamente il Consiglio federale per il segretario della Liga è «inaccettabile».
«Formalmente hanno designato un arbitro - commenta il segretario e sindaco di Verona - In realtà è un commissario, mi hanno commissariato». Sulle liste e sulle alleanze non deciderà più lui: «Ma non è una questione che riguarda me personalmente - ha aggiunto - È la dignità politica della Liga che è stata intaccata perchè ci è stata sottratta la facoltà di decidere: infatti in caso di opinioni non univoche toccherà a Dozzo». Come si è arrivati a questo? «Perchè - è la sua versione - di fronte alla posizione ferma della Liga veneta presa a maggioranza c'era l'indisponibilità di Zaia a confrontarsi su quei punti».
Minimizza invece il segretario veneto quello che per il Federale è un macigno grande come una casa: l'aver creato con la fondazione Ricostruiamo il Paese un partito parallelo: «Non è questo il punto - taglia corto - Semmai dà da pensare che questa decisione sia stata presa adesso». In realtà, anche al congresso straordinario di luglio, l'attività dei Fari era stata oggetto di critiche pesanti da dirigenti leghisti di molte regioni e ne era stata sollevata l'incompatibilità.
Intervenendo subito dopo Tosi, in diretta ad Antenna 3, il segretario federale Salvini replica sul punto al segretario veneto: «Non è stato commissariato: quando in Lega si decide un passo del genere non esistono più la segreteria veneta e il Consiglio nazionale che invece sono lì vivi e vegeti. C'è invece un veneto di antica data come Giampaolo Dozzo che dovrà mettere adesso tutti d'accordo».
La cartina di tornasole sarà faranno adesso i tosiani - ieri a Milano gli assessori Daniele Stival e Marino Finozzi l'hanno difeso strenuamente - dal momento che il segretario non è più in grado di garantire candidature e quant'altro. I segnali arriveranno presto. Leonardo Muraro, uno dei tre vicesegretari, vuole capire meglio: «Non è una bella cosa per il Veneto quella decisa ieri: sicuramente, almeno in parte, è stata lesa la nostra autonomia. Vediamo se Tosi e Zaia, trovano la quadra altrimenti dovrà decidere Dozzo. Se giovedì faremo barricate al Nazionale? Tempi per presentare ricorsi mi pare non ce ne siano, sempre ammesso che si intenda farne. Bisogna leggere, capire, riflettere a mente fredda. Certo, rispetto a Tosi, sono state poste condizioni abbastanza forti, limitanti». Dal fronte Zaia, dice la sua Roberto Marcato, presidente del Consiglio comunale di Padova che qualcuno indica tra i registi dello scacco (quasi) matto a Tosi: «Salvini ha dimostrato che in Lega non ci sono militanti di serie A e di serie B».
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