Sfida di Vendola: fronte comune anti-Nazareno.

Lunedì 26 Gennaio 2015
MILANO - «Matteo Renzi è peggio di Silvio Berlusconi». Dal palco di Human Factor, la convention di tre giorni organizzata da Sel a Milano, Nichi Vendola lancia la sua sfida al premier e prova a porre le basi per la nascita di un fronte ormai non più soltanto anti-Nazareno in vista del voto per il Quirinale ma esplicitamente anti-renziano. Il leader di Sel, forte del successo di Syriza in Grecia, chiama a raccolta tutte le forze di sinistra italiane per costruire un argine al «renzismo» che - assicura - trova la sua massima espressione proprio nel Patto del Nazareno ed, in futuro, nella nascita di quello che definisce il «Partito della Nazione» composto da Pd e Fi. Parole che destano maggiormente interesse dopo l'intervento, proprio sul palco di Human Factor, di Pippo Civati.
Il deputato Pd, pur affermando che per ora non lascia il partito, evoca l'ipotesi di una scissione all'interno dei dem: «In tanti se ne sono già andati. Non c'è bisogno di dividere il Pd ma io non posso garantire che questo non succeda. Non c'è alcun disegno per rompere». Civati elenca i punti di contrasto con la direzione del partito: conflitto d'interesse, legge elettorale, riforme, lavoro e Quirinale. In particolare, insiste sulla candidatura di Romano Prodi sulla quale - dice - «non ho capito perché il segretario non esprima una parola». Civati punta a far convergere sull'ex premier i voti della sinistra, dei dissidenti Pd e quelli del M5S con i quali i contatti si sarebbero intensificati negli ultimi giorni dopo la chiusura di Beppe Grillo della trattativa con Renzi. «Se queste cose interessano il Pd io ne sarò felice. Se non interessano, come dice Renzi, ce ne faremo una ragione». D'accordo Vendola, per il quale il presidente non deve essere «il garante di un patto scellerato ma il garante della Costituzione».
Dal palco di Milano, Cuperlo è più tiepido anche in merito all'idea di aderire d'impeto ad un Coordinamento delle Sinistre affermano che non ha alcuna intenzione di mollare il partito in modo da poter «fare battaglia da dentro»: tutto l'interesse a proseguire un cammino di sinistra insieme a Sel e ad altre forze che si riconoscono nel progetto ma non a spaccare il Pd. Non prenderà, ad esempio, la doppia tessera che Vendola ha lanciato per il Coordinamento delle Sinistre. Netto Stefano Fassina: «Bisogna lasciare da parte la discussione sui contenitori - spiega - e lavorare sui contenuti. Non serve prendere scorciatoie sui contenitori».
È lo scenario all'interno del quale Vendola lancia la proposta di Coordinamento che, tra l'altro, incassa la convinta adesione dei vecchi amici-rivali di Rifondazione Comunista (il segretario Paolo Ferrero è uno degli ospiti più applauditi a Human Factor). «Possiamo immaginare la nascita di un coordinamento dei popoli di sinistra che dovrebbe lavorare tutto il mese di febbraio per organizzare campagne nazionali -dice - In questo coordinamento e nella sua proiezione a questi compagni deve essere consentita la doppia tessera o la doppia militanza. Poi ci ritroveremo in primavera per fare il punto».

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