Pakistan, orrore senza fine strage di bambini a scuola

Mercoledì 17 Dicembre 2014
PESHAWAR - Orrore senza fine in Pakistan. Con una furia contro bambini e civili innocenti senza precedenti nella storia del Paese i talebani del Tehrek-e-Taliban Pakistan (Ttp) hanno attaccato a Peshawar una scuola pubblica gestita dai militari sparando all'impazzata ed uccidendo, al termine di nove ore di follia e scontri con le forze di sicurezza, 145 persone, di cui 132 bambini e adolescenti. I feriti sono invece 124, di cui 121 minori. Unanime la condanna mondiale del gesto terroristico. Malala, l'adolescente pachistana appena insignita del premio Nobel per la Pace e che questi stessi talebani tentarono di uccidere, ha parlato di «un attacco atroce e vile».
Il presidente Usa Barack Obama ha tuonato contro «la depravazione» degli assalitori, il segretario generale dell'Onu, Ban Ki moon, ha definito l'azione «un atto di vigliaccheria» e il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni ha definito l'accaduto «un crimine contro l'umanità».
Sembrava una giornata come molte altre nella 'Army Public School', una struttura del nord-ovest pachistano che ospita centinaia di scolari e studenti fra i 6 ed i 17 anni, quando intorno alle 10.30 (erano le 6.30 italiane) è invece letteralmente scoppiato l'inferno.
Un commando di sette militanti pesantemente armati, fra cui almeno un terrorista suicida, sono penetrati nel compound dell'istituto scolastico che si trova sulla Warsak Road travestiti da militari in uniforme e hanno subito preso in ostaggio un gruppo di giovani nella zona dell'Auditorium.
Mentre questo succedeva, il portavoce del Ttp, Muhammad Khorrasani, ha rivendicato l'attacco sostenendo che si trattava di una «vendetta» per i tanti militanti talebani catturati e uccisi nei territori tribali durante le operazioni militari di questi mesi nel Waziristan settentrionale e nella Khyber Agency.
«Abbiamo scelto con attenzione l'obiettivo da colpire col nostro attentato», è stato il messaggio, perché «il governo sta prendendo di mira le nostre famiglie e le nostre donne. Vogliamo che provino lo stesso dolore». Poi, per sottolineare la determinata ferocia dell'attacco, uno dei membri del commando si è fatto esplodere fra la gente causando decine di vittime. In un quadro di grande confusione e di terrore moltissime persone sono riuscite comunque a mettersi in salvo per raccontare ai media gli orrori di cui erano stati testimoni.
Imperterriti i militanti hanno proseguito la missione omicida entrando con le armi in pugno classe per classe sparando a bruciapelo contro tutti quelli che hanno incontrato.
«Come in una macabra processione - ha raccontato Musdassar Abbas, tecnico del laboratorio di fisica della scuola - sei o sette di loro sono entrati nelle aule e hanno sparato contro professori ed allievi come in un tiro al bersaglio». E ancora, una fonte dell'esercito ha raccontato alla televisione americana Nbc che i terroristi hanno dato fuoco ad un insegnante e costretto i bambini a guardare mente moriva. «Sono entrati in classe - ha assicurato un testimone - e gli hanno gettato della benzina, poi dandogli fuoco».
Durante tutto l'attacco i talebani hanno fatto esplodere rudimentali ordigni, una dozzina, che hanno reso ancora più confusa e sanguinosa la situazione. Poi, a poco a poco, però le forze di sicurezza hanno preso possesso dei quattro edifici scolastici riuscendo ad uccidere tutti gli assalitori e mettendo così fine alla loro crudele impresa.
L'attacco riceverà «un'immediata risposta» da parte delle forze di sicurezza: il premier pachistano Nawaz Sharif, condannando l'assalto, ha detto che la campagna militare in Nord Waziristan, lanciata a metà giugno ed entrata nella fase finale «continuerà fino a che non saranno eliminati tutti i terroristi».
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