Nordest a sicurezza variabile

Venerdì 10 Aprile 2015
VENEZIA - Non tutti i tribunali del Nordest hanno metal detector attivi, anzi il funzionamento è davvero a macchia di leopardo. Ma la situazione sicurezza negli uffici giudiziari veneti è sostanzialmente sotto controllo. Ad affermarlo è il presidente della Corte d'Appello di Venezia, Antonino Mazzeo Rinaldi, commentando la tragedia di Milano.
«La nostra situazione è in linea con quella di altre città italiane - assicura il presidente della Corte d'appello - in molti tribunali è attivo il sistema di metal detector con il collegamento diretto della videosorveglianza. È anche prevista una vigilanza agli ingressi che viene svolta dalle guardie giurate». La vicenda dell'attentato a Milano, in ogni caso, ripropone il tema del controllo agli accessi dei tribunali veneti nei quali, è bene ricordarlo, ci sono comunque i carabinieri a tenere sotto controllo la situazione.
«La fatalità, come penso sia capitato a Milano, può sempre essere in agguato - aggiunge il presidente - ma da quanto sono stato nominato al vertice della Corte d'appello non ho mai ricevuto segnalazioni di problemi da parte dei presidenti dei tribunali delle province venete sullo specifico argomento della sicurezza». L'unico problema riguarda il centro storico di Venezia, nel senso che la sorveglianza in una zona così particolare è decisamente in ritardo rispetto a quello che avviene negli altri capoluoghi. Ma proprio nei giorni scorsi i tecnici hanno avviato verifiche sull'impianto sistemato all'accesso della cittadella della Giustizia, in piazzale Roma: a breve le apparecchiature entreranno definitivamente in funzione.
«La prossima settimana anche il nostro metal detector, con annesso nastro trasportatore come in aeroporto, entrerà definitivamente in azione - assicura Arturo Toppan, presidente del Tribunale di Venezia - e verrà garantita anche la sorveglianza dell'edificio. Guardie armate saranno presenti anche nella sede di Rialto, dove non è possibile sistemare le apparecchiature, e nella Corte d'Appello. Ci sono stati ritardi nell'appalto, ma il Comune si è impegnato al massimo per sostenere la spesa».
A Padova i controlli sono particolarmente rigorosi, affidati a personale di un istituto privato. Chi entra passa sotto dei metal detector che segnalano la presenza di oggetti metallici. Se l'apparecchio suona i vigilantes fermano la persona in questione e la obbligano a svuotare le tasche: il contenuto, oltre a eventuali borse, viene fatto passare in una apposita macchina a raggi x. Avvocati, magistrati e forze dell'ordine entrano da una porta a fianco dove non ci sono macchinari di controllo, ma solo un addetto della vigilanza. Il tribunale di via Tommaseo ha anche un ingresso posteriore, sempre aperto e vigilato da un'altra guardia dell'Italpol.
A Treviso il livello di sicurezza è stato di recente innalzato. Da quattro mesi, dopo anni di totale mancanza di forme di controllo, anche il palazzo di giustizia di via Verdi ha messo in funzione il metal detector e il rullo magnetico per il controllo delle borse. Quattro persone all'ingresso (agenti di polizia locale e guardie provinciali) controllano ogni oggetto metallico e ogni persona. L'accesso privilegiato, con esibizione del badge, è concesso soltanto a magistrati, dipendenti e avvocati.
A Belluno, invece, il metal detector installato ancora ai tempi della presenza in carcere del boss della camorra Raffaele Cutolo è staccato, ma da ieri pomeriggio sono presenti all'entrata due carabinieri.
Situazione anomala a Vicenza. Il nuovo Palazzo di giustizia, inaugurato qualche anno fa, a Borgo Berga, non è infatti dotato di "bussole" né di sistemi di allarme. Nell'edificio, dove si accede spingendo una porta a vetri, è presente all'esterno un "vigilante". Non va meglio nel vecchio tribunale, in Contra' Santa Corona, in pieno centro storico, dove in attesa del trasloco definitivo, è rimasto il settore civile: ci sono due "bussole", ma rotte e quindi al momento inutilizzabili.
L'accesso al Tribunale di Verona è tutelato da una guardiola esterna vigilata da un agente ed è dotato di bussola di passaggio con metal detector. Metal detector e guardie giurate di Italpol e Securitas San Giorgio presidiano ogni giorno il Tribunale di Pordenone. Sono sottoposti ai controlli tutti gli utenti che accedono dalla porta principale (quella secondaria può essere utilizzata soltanto dal personale): devono mostrare il contenuto delle borse e passare sotto l'arco del metal detector. La guardia giurata completa l'ispezione con un secondo metal detector portatile che viene passato sulla persona. A Udine, metal-detector con guardia giurata all'ingresso principale di largo ospedale Vecchio.
R.L.

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